10 novembre 2003

La lagna di Torino, ad Artissima si lamentano tutti

 

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Non ha portato troppa fortuna ad ARTissima l’edizione numero dieci. Tantissime infatti le rimostranze e le scontentezze che facevano eco a Torino duranti i giorni di fiera negli spazi del Lingotto.
Innanzitutto gli espositori. Molti galleristi infuriati a causa dell’organizzazione della fiera, per la gestione dei grandi collezionisti ospiti dell’organizzazione, per gli eventi a latere. Come la cena di gala che si è rivelata un pasto frugale (e chi non aveva l’invito doveva sborsare 80€) con tanto di intrattenimento a cura di Umbertone Smaila e che ha fatto sbottare “Ma noi vi diamo i soldi per questo?” ad un gallerista di Bologna. Riguardo alla quantità delle vendite le nostre ‘rilevazioni’ sono state troppo esigue per dare un giudizio attendibile, ma tutti quelli che abbiamo interpellato si sono detti delusi (a dir poco). Alcuni ci hanno giurato di non tornar più, molti altri ci hanno anticpato la preparazione di una lettera di protesta a più firme da far recapitare alla direzione della fiera. Per evidenziare cosa non va.
Il pubblico? Non c’era una gran contentezza neppure nei visitatori. Il motivo del disagio è stata una disposizione cervellotica dei cartellini indicatori degli stand. Insomma si entrava da un espositore ma non si capiva mai chi fosse.
Un visitatore contentissimo però c’è stato. E’ quello che durante l’orario di chiusura della fiera è riuscito a trafugare dallo stand della infuriatissima galleria newyorkese I-20 una installazione di medie dimensioni.
Exibart invece si è trovato bene. Buona la nostra posizione e buona l’accoglienza del pubblico. Cui abbiamo distribuito 2500 numeri del nostro Exibart.onpaper. Grazie della vostra presenza.

[exibart]

9 Commenti

  1. Speriamo che duri un altro po’ questa crisi, così tutte le gallerie di merda scompariranno insieme ai loro artisti impomatati.

  2. Viaggio da Torino a Brescia con due collezionisti conosciuti per caso.

    Al rietro da Torino abiamo incontrato in treno due collezionisti appasionati (comprano opere di giovani artisti fino a 3000 Euro) ed erano venuti ad Artissima per comprare…be tornavano a casa a mani vuote delusi per la scarsissima qualità delle opere uno addirittura aveva disdetto l’albergo perchè la fiera “era una vera perdita di tempo”(sua parole testuali), ma quallo che sottolineavano era il costo spropositato delle opere soprattutto dei giovani e della qualità bassisima, in termini di capacità di realizzazione, delle opere…insomma tantissima fufa.
    Ma quello che faceva più pensare è stata una riflessione, be questi piccoli collezionisti si erano ache sentitti tagliati fuori, le gallerie (secondo loro) vogliono solo trattare con i grossi collezionisti e fare una vera speculazione sulle opere senza pensare nè alla qualità nè agli artisti vogliono solo le grosse cifre.
    Poi hanno parlato degli artisti del modo che hanno le gallerie di trattarli, sui pagamenti mai effettuati sulle opere venduto, sul modo che hanno di tenerli fermi decidendo non si sa in quale maniera di mandarli o non mandarli a mostre, di obbligarli ad avere un esclusiva con loro e così via…
    Un panorama ad dir poco rassicurante, che viene da una ambiente in crisi e che denota a loro dire un provincialismo che porta l’arte Italiana a rimanere relegata dentro i confini nazionali.
    Be una cosa positiva l’hanno detta che andranno a comprare nelle fiere dove gli espositori sono gli stessi artisti, sono organizzate meglio, la qualità delle opere e l’esposizione è nettamente più alta e i prezzi alti (fino ai 6000 euro)ma accessibili.

  3. Be comunque erano persone che collezionavano anche artisti importanti, quindi un minimo di verità l’avranno detta e poi non so quanti hanno la possibilità di spendere quelle cifre, anche se possono sembrare piccole io conosco poco gente che le spenderebbe per artisti totalmente sconosciuti.
    Concordo comunque sui prezzi erano alle stelle anche per quelli degli sconosciutissimi (forse hanno anche loro subito l’effetto euro)

  4. Ricevo molte richieste da agenti, gallerie e altri operatori Italiani, ma quasi molti hanno come clienti solo artisti o aspiranti e penso che questo rappresenti la quasi totalità del loro giro d’affari. Clienti di gallerie pochi.
    Credo che un artista o aspirante tale quando si propone ha già avuto il suo rischio d’impresa e non debba pagare affitti mascherati da rimborsi spese richiesti da gallerie.
    grazie

  5. Le Fiere sono sempre l’occasione di dispute e discussioni, ma sono utili ai collezionisti, come me, ed agli addetti del settore. I galleristi non fanno beneficenza, per cui i prezzi, anche dei giovani, sono elevati e possono apparire eccessivi. Comunque, ben vengano quei galleristi che investono sui giovani artisti, sebbene tutti sappiamo che solo 2 o 3 di essi saranno diventati famosi tra 10 anni. Gli altri vivacchieranno, come la bella Emanuela Ligal, che, ad una vita intensa, non ha saputo dare un’intensa impronta all’arte contemporanea, dipingendo infantili visioni che invadono i suoi incubi.
    L’arte contemporanea è questa, prendere o lasciare. Artissima è una buona vetrina per un giovane ed è anche uno strumento di confronto. I prezzi sono dettati dal mercato. Non vedete che, grazie a Berlusconi che non ha voluto e saputo controllare il mercato, i prezzi sono saliti alle stelle (non per colpa dell’euro), ma per una totale mancanza di supervisione delle tariffe da parte del governo (in fondo, è raddoppiato anche il costo della pubblicità, da cui attinge ampiamente Mediaset e, di conseguenza, il Cavalier Berlusconi).

  6. Ma quanti sanno che Artissima riceve circa mezzo miliardo di vecchie lire all’anno di contributi pubblici di cui trecento solo dal Comune di Torino, il quale ha anche rilevato il marchio e le suppellettili d’ufficio della fallita società “Rebus”. Chi vuole verificare può andare sul sito del Comune di Torino, alla voce ricerca delibere e cliccare la voce “Artissima” sul motore di ricerca. Dove sta il rischio impreditoriale di quei signori?

  7. VI CONVERREBBE OGNI TANTO SCENDERE FINO A PALERMO …….LIMITATI!! GUARDATEVI LE VOSTRE FIERE D’ARTE PEGGIORI DI QUELLE ALIMENTARI!!

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