14 maggio 2003

Buon viaggio Stefania

 
Ha appena vinto la borsa di studio Italian Studio Program per una borsa di studio presso il PS1, dipartimento ‘giovane’ del MoMa di New York. Exibart l’ha raggiunta nella sua casa di Berlino. Intervista a caldo con Stefania Galegati…

di

Nel 2001 vinci a Roma il Premio per la Giovane Arte Italiana. E da quel momento non ti sei più fermata. Grandi collettive, presenza in tutti i premi che contano e oggi la vittoria al PS1. In un triennio pare tu abbia convinto tutti. Che ne pensi?
Convincere mi sembra proprio un brutta parola, non è nelle mie intenzioni e appartiene più alla politica che all’arte. Non so bene cosa rispondere. I premi sono il risultato del giudizio di poche persone, a volte vanno a volte vengono. Stefania Galegati, Untitled oil on canvas1.50x4.30 m
Piuttosto credo che ci vorrebbero più possibilità per gli artisti italiani. In Germania lo Studio Program non è importante come in Italia perché ci sono molti più premi. Se penso ad altri paesi, o ci sono istituzioni che sostengono gli artisti, o sono abbastanza esotici per avere sostegno da fuori… l’Italia è un po’ una via di mezzo. Basta pensare che lo Studio Program viene finanziato da due privati…

Vincendo l’Italian Studio Program del PS1 hai messo in riga anche il tuo uomo. Tu prima, lui secondo (l’artista Simone Berti è il fidanzato di Stefania ndr). Cosa è successo in casa?
Abbiamo festeggiato!
Stefania Galegati. Senza titolo, 2001 Sciabola forgiata con meteorite Sikhote Alin
Questa borsa di studio ti darà la possibilità di andare a New York. Ci sei già stata? E’ davvero l’Atene dell’arte contemporanea?
Ci sono stata una volta, non abbastanza per giudicarla. Suppongo che concentri persone e spazi interessanti, ma non ho mai pensato di andarci a vivere; un po’ perché bisogna essere ricchi, un po’ per la politica… il ps1 è una buona occasione, forse fra un anno riuscirò a rispondere in maniera più cosciente.

Attualmente vivi in un’altra grande metropoli del globo, Berlino. La capitale tedesca secondo Stefania Galegati.Stefania Galegati. Ivano Marescotti in L
E’ una città intensa. C’è un grande rispetto civile e politico. C’è un ottimo rapporto fra la qualità della vita e le ‘cose che succedono’ dal punto di vista artistico. Ci sono artisti da tutta Europa e anche statunitensi. Mi sembra interessante il fatto che sia economicamente in crisi e che sia rivolta verso l’est.

Il tuo lavoro appare per certi versi già molto maturo. Il soggiorno nella Grande Mela ti servirà essenzialmente per coltivare proficue public relation piuttosto che per affinare la ricerca?
Anche maturo non è proprio una bella parola: una mela matura, o te la mangi o marcisce… Spostarsi in un posto nuovo è sempre un buon metodo per ricominciare tutto da zero. Confrontarsi sempre con le stesse persone porta alla noia e Stefania Galegati, Untitled oil on canvas1.50x2 m all’autocompiacimento, e il lavoro è il primo a risentirne. E’ anche una questione di spazi: quando non mi perdo più in una città devo spostarmi. Poi in una casa nuova, anche una forchetta diventa di nuovo importante.

Tu fai video, installazioni e pittura. Cosa stai realizzando in questi ultimi mesi?
Sto lavorando ad una grande foto.

Hai già un progetto artistico per New York?
Non ancora.

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massimiliano tonelli

[exibart]

2 Commenti

  1. Conosco Stefania dalla nascita.E’ una persona del tutto speciale. Ho sempre pensato che qualunque cosa avesse intrapreso, sarebbe andata fino in fondo. Se riesce a trasferire nell’arte quello che ha di dentro…… bè, allora c’è da aspettarsi di tutto.

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