17 aprile 2001

Fotografia Andres Serrano. A History Of Sex (Edizioni Photology, 1998)

 
Serrano è uno dei fotografi più discussi e discutibili dell'ultimo decennio...

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Serrano è uno dei fotografi più discussi e discutibili dell’ultimo decennio. Quando si parla di lui la critica spesso si divide in chi ne esalta le doti anticonformiste e trasgressive e in chi denota in queste solamente un atteggiamento a sfondo pubblicitario. Credo che entrambi i punti di vista contengano concetti fondamentalmente condivisibili: Serrano, come molti altri artisti contemporanei, ha fatto dell’arte il suo sostentamento, e come tale è normale che cerchi pubblicità e risonanza, anche se questo significa spesso giocare col personaggio o con la sottile linea di perversione che le sue opere inducono a varcare. Tuttavia non si può liquidare Serrano solamente come un macabro esperimento editoriale. A vedere oltre, nelle foto di questo piccolo e ben stampato catalogo della Galleria Photology, si legge anche altro. Le persone fotografate dall’artista – persone comuni, non divi – si industriano, con convinzione e dedizione, in atteggiamenti sessuali bizzarri quanto realmente praticati all’ombra del perbenismo, tuttavia estremi. Molte forme di perversione sessuale, da quella zoofila a quella necrofila, passando per il sadomasochismo e il travestitismo, si mescolano alla curiosità per la difformità dallo stereotipo anatomico occidentale, come nani, mutilati o ermafroditi, al sesso orgiastico, al voyeurismo, all’inversione o allo stravolgimento dei ruoli, all’esibizionismo, in un turbillon di emozioni forti che finisce però per essere caotico e didascalico nel suo quasi catalogare le varie forme possibili di sessualità, nonostante sia questa l’intenzione esplicita di Serrano. Tuttavia ciò che più stupisce di queste foto non è tanto il contenuto forte, quanto, al contrario, la grande dolcezza e serenità dei volti delle persone che sono protagoniste delle perversioni, in un contrasto ancora più forte delle perversioni stesse, un contrasto che finisce per essere il motore di questo libro.Christiaan and Rose Tramite quei volti arriva forte e chiaro il messaggio forse più importante di queste fotografie: la trasgressione è spesso solamente uno stato mentale o sociale. Chi non vive la morale comune come un limite invalicabile, ma come l’inizio di una scoperta, trova nelle barriere abbattute la propria normalità, il senso della propria ricerca e quindi in definitiva la propria libertà. Non c’è vergogna su quei volti, non c’è pudore, non c’è pena, non c’è autocommiserazione né ripensamento: c’è solo una grande dignità, quella di vivere appieno, con amore e liberamente le proprie pulsioni sessuali e le proprie trasgressioni, come elementi normali ed essenziali del vivere stesso. Si può condividere o meno questa affermazione, come quelle di tutta l’arte, che verità non è. Rimane il rispetto per l’opinione e il piacere della qualità fotografica, elevata, fatta di luci artificiali ben dosate con quella ambiente, e di colori caldi e avvolgenti, che fanno da degno scrigno alla dolcezza di queste trasgressioni.

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Filippo M. Caroti



Andres Serrano. A History Of Sex (Edizioni Photology, 1998), Milano, Edizioni Photology, 1996.
82 pagg. 13,5x19cm.
Prezzo di copertina: £ 38.000.
Info: Edizioni Photology, Via della Moscova 25, 20121 Milano, tel. 02.659.5285,fax 5843.4287, photology@photology.com.


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