22 ottobre 2003

fino al 4.XI.2003 Giacomo Costa – Cityendscapes Genova, Galleria Guidi&Schoen

 
Ancora una volta Costa stupisce con vertiginosi scorci metropolitani. Sospese tra realtà e finzione, razionalismo e ossessione, le megalopoli interpretano il presente e indicano un futuro possibile. Con scenari da incubo...

di

A Genova Giacomo Costa presenta alcune opere –tre lightbox e una decina di stampe digitali– della sua ultima serie, “Vertigine”.
Ancora una volta il giovane artista fiorentino si misura con la rappresentazione delle architetture urbane: il nuovo ciclo propone prospettive impossibili di scorci metropolitani, popolati da grattacieli arditissimi, che sembrano sfidarsi in una folle corsa verso l’infinito. I nuovi lavori, come suggerisce efficacemente il titolo della serie, suscitano nello spettatore un immediato senso di vertigine: una vertigine che non si esaurisce solo nelle altezze improbabili degli edifici, ma che scivola veloce anche lungo Giacomo Costa gli intrecci metallici che fuggono verso l’orizzonte.
Il materiale con cui Costa costruisce le sue megalopoli è fotografico. Sono fotografie di edifici esistenti, su cui l’artista interviene successivamente con programmi di progettazione architettonica e fotoritocco. L’immagine di partenza viene trattata come un modulo da reiterare ossessivamente in tutte le direzioni; viene manipolata finché non vengono meno quei caratteri che ne permettevano l’identificazione con l’originale. Spesso al dato reale viene sovrapposto un elemento astratto: gabbie, griglie, intrecci metallici disegnati al computer, che ricordano per la loro texture digitale gli intricati circuiti di Matrix.
Grazie a questa tecnica, il lavoro di Costa supera l’opposizione tra realtà e finzione: la personale riflessione dell’artista sul problema scottante dell’edilizia selvaggiaGiacomo Costa e del sovraffollamento urbano si traduce nell’immaginazione di un futuro possibile. Angosciante. In cui le città si sviluppano con violenza irrefrenabile e insensata, come creatura mostruose sfuggite alla volontà del loro artefice.
il grande assente? Senz’altro l’uomo. I paesaggi metropolitani di Costa sono strutture essenziali prive di stringenti riferimenti storici e culturali, che parlano di un’umanità alienata, incasellata in immensi alveari. La desolazione di questo scenario apocalittico postindustriale sembra profetizzare la morte dell’individuo, che si esprime nell’omologazione della funzione abitativa.
Costa sviluppa il razionalismo architettonico fino a mostrarne l’esito paradossale: esasperando il concetto di funzionalità mediante la ripetizione ossessiva del medesimo modulo giunge a capovolgere quello che sembrava un principio d’ordine in un caos irreversibile. E’ la progettazione razionale in un incubo.

articoli correlati
Giacomo Costa – MEGÀLOPÒLIS
link correlati
www.giacomocosta.com

silvia margaroli
mostra visitata il 12 ottobre 2003


Cityendscapes
Galleria Guidi & Schoen,
Genova, Vico Casara 31 R
Informazioni: 0102530557, e mail: guidieschoen@libero.it
Sito della galleria: www.guidieschoen.com
Ingresso libero. Orario : Lunedì pomeriggio/Sabato: 9.30-12.30; 16.00-19.30.
Catalogo ed. Guidi & Schoen Arte Contemporanea. Testo critico di Maurizio Sciaccaluga


[exibart]

1 commento

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui