07 dicembre 2007

Caso Lilanga, nuovo passaggio giudiziario a favore della National Gallery

 

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È una vicenda ormai senza fine, che non fa che aggiungere nuovi passaggi che Exibart – come ha sempre fatto – registra puntualmente, con il solo obbiettivo di informare con tempestività e completezza. Parliamo dell’Affaire Lilanga, ovvero di tutto quello che ruota intorno alla gestione dell’opera del noto artista africano, questione sulla quale solo noi – con una lunga e articolata inchiesta – abbiamo sollevato l’attenzione dell’opinione pubblica, ma che è ancora lungi dal fornire valutazioni univoche. Sul piano della vertenza che contrappone la Fondazione Sarenco e la National Gallery di Firenze, il giudice incaricato ha respinto il procedimento di urgenza richiesto dalla Fondazione Salenco. “La Fondazione Sarenco – si legge fra l’altro nel provvedimento – con il ricorso ex art. 700 cpc ha lamentato che la National Gallery in comunicazioni diffuse sul Web si sia arrogata, nelle persone di Faccenda Luca e Parri Marco, l’autorità di stabilire se le opere attribuite a Lilanga siano autentiche o no; la National Gallery ha però allegato dichirazione autenticata del 10/6/2005 di George Lilanga… con la quale l’artista ha attribuito a Faccenda Luca e Parri Marco l’autorità esclusiva di autenticare per suo conto tutte le opere d’arte esportate in Europa e nell’Asia; pertanto, in questa sede, alla luce di tale documento, anteriore a quello fatto valere dalla Fondazione Sarenco e proveniente dallo stesso artista, non risulta sussistere il fumus boni iuris riguardo alla legittimazione esclusiva della Fondazione Sarenco in ordine all’autenticazione delle opere del Lilanga… Ritenuto che pertanto il ricorso deve essere respinto… respinge il ricorso presentato dalla Fondazione Sarenco”. Lasciamo ad ognuno le riflessioni del caso: rimane – ed era questo l’unico obbiettivo delle nostre indagini – il silenzio assoluto da parte di istituzioni museali direttamente dipendenti dal Ministero dei Beni Culturali…

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[exibart]

10 Commenti

  1. Sinceramente, in questa breve e penosa comunicazione,per di più giunta con un ritardo clamoroso, riesco a vedere solo tanto imbarazzo. Ci sono figure del giornalismo e del mondo della comunicazione, sia classica che via internet, che hanno saputo fare mea culpa con più stile ed eleganza.
    Saluti

  2. Sul “caso Lilanga” Exibart ancora una volta riesce a sbalordire me e molti di coloro che hanno a cuore l’Africa, l’Arte Africana ed il grande Artista Tanzano.
    Dopo aver pubblicato a tutta pagina articoli contro National Gallery Firenze, dopo aver criticato aspramente il Museo Andersen di Roma ed il Museo Archeologico Nazionale dell”Umbria di Perugia, dopo aver ventilato connivenze da parte del Ministero dei Beni Culturali e dopo aver sbandierato l’Ordinaza con cui il Tribunale di Firenze aveva temporaneamente inibito National Gallery a rilasciare autentiche, ora, con un ritardo spaventoso, senza alcun risalto e con una news che definire povera di dati e ridicola nei contenuti è veramente giudizio da “signori”, Exibart ci fa sapere con tempestività e completezza” che “il giudice incaricato ha respinto il procedimento d’urgenza richiesto dalla Fondazione Sarenco”.
    Fortunatamente siamo già tutti da tempo e con enorme maggiore dovizia di particolari a conoscenza di come stanno realmente le cose: il Tribunale di Firenze essendo venuto a conoscenza di tutto il materiale documentale e quindi entrando direttamente nel merito, si è pronunciato riconoscendo che il Prof. Luca Faccenda ed il Dott. Marco Parri sono in possesso della dichiarazione in vita dell’artista controfirmata dal figlio Coster Lilanga, autenticata da pubblico notaio e depositata da notaio in Italia. Tale Ordinanza, alla quale non può essere fatta opposizione in prima istanza, ha riconosciuto quindi la non sussistenza di fumus bonis iuris riguardo alla legittimazione esclusiva in ordine all’autenticazione delle opere di George Lilanga.
    Questa accesa diatriba, fatta di ingiurie e duelli legali, ha sicuramente annoiato e disgustato tutti coloro che amano l’Arte ed in particolare l'”Arte degli Altri Mondi”.
    Ci entro solo perchè nutro ancora alcune speranze:
    * che Exibart si comporti con correttezza ed imparzialità; in verità mi sembra che quasi sempre lo faccia, ma sul caso Lilanga non lo ha assolutamente fatto;
    * che l’opera di un grande artista, forse il più grande contemporaneo africano, non venga intaccata da “sporche faccende” innescate ad arte da “mercanti neocolonialisti” per puro e bieco intento speculativo;
    * che professionisti che hanno i mezzi legali per far conoscere, pubblicare ed autenticare grandi opere non vengano diffamati senza motivo;
    * che le istituzioni che hanno operato per divulgare l’opera di un grande artista tramite stupende mostre museali e coloro che si sono prodigati per curarle, non vengano infamati;
    * che tutti coloro che scrivono di arte sulla carta stampata e nel web aiutino realmente gli Artisti del Continente Nero.

    Firmato Cesare Pippi curatore della Mostra “George Lilanga. Colori d’Africa” – Museo Archeologico Perugia, 15/09-14/10/2007 e curatore della Esposizione “Opere di George lilanga” – Caffè Letterario, Foligno, 01/12/2007-06/01/2008.

  3. Non entro nel merito, dal momento che qualcuno pare aver scambiato un organo di informazione per una piazza in cui regolare conti personali, e la cosa non mi riguarda. Ma almeno si firma.
    Una vigliacca pulce invece continua nella codarda abitudine di attaccare con paternalismo la nostra professionalità dal basso della sua anonima nullità. Noi informiamo, caro signor nessuno, e basta. Mea culpa lo reciti chi deroga da questa imprescindibile regola, non noi, fino a prova contraria. Il ritardo – se è clamoroso – lo è a causa di chi (non) ci fornisce gli strumenti per farlo. Su “stile ed eleganza”, poi, non ha certo titolo a pronunciarsi – e mi ripeto – chi non trova riprovevole strillare ma poi nascondersi sotto le sicure gonne di un nomignolo.

    PS. Quanto alle domande agli incauti musei – che non erano ventilate, ma anzi molto precise e circostanziate – le riconfermiamo tutte. Perchè non ci hanno mai risposto, foss’anche per destituire di fondamento le nostre ricostruzioni? Perchè?

  4. Egr. Sig. Mattioli,
    come vede non è difficile per me uscire dal mio nickname; devo darle ragione sul fatto della firma ma quella è stata una colpevole dimenticanza. Aggiungo, e poi passo al nocciolo del mio commento, che quando altrettanti nicknames anonimi, hanno lasciato commenti assai duri su National Gallery, nessuno di Exibart si è scandalizzato, criticando sul momento i vari “signor nessuno”, come dice lei.
    Sono qui a risponderle, non per amplificare una ormai sterile polemica, anche visti gli sviluppi, direi definitivi, della vicenda e nemmeno per vendette personali dato che non rientra nel mio modo di fare e pensare.
    Le rispondo perchè gradirei un po’ più di onestà intellettuale da una testata giornalistica così importante e diffusa come Exibart, sempre aggiornata e presente. I miei interventi hanno sempre cercato, e questo è qui a ribadirlo, di mostrare come la fase di questa vicenda, che vedeva Sarenco falso vittorioso è stata affrontata con più solerzia e dettagli (e con parole assai più forti verso la controparte) di quanto non sia stato fatto adesso che la situazione vede vittoriosi Parri e Faccenda di National Gallery Firenze. Non credo ci sia bisogno di entrare nel merito perchè a testimonianza ci sono numero di articoli, commenti e perentorie affermazioni. Perciò ritengo che la mia sia una semplice constatazione che si basa sui fatti e sui testi e che difficilmente possa essere soggetta a smentita.
    Cordiali saluti
    Tommaso Baldi

  5. Benvenuto. Senza rancore, non continuerò a dibattere con chi ignora le dinamiche della formazione di un’inchiesta, e pare non voler intendere qual era il “core” delle stessa. Dei commenti anonimi – personalmente – poco mi cale, se non quando pretendono di attaccare la nostra professionalità.
    Passo e chiudo

  6. A completare l’inchiesta, visto ciò che dice Massimo Mattioli, comunico una notizia fresca di giornata che rende ancora più chiaro il quadro della situazione del “caso Lilanga”.
    E’ arrivata una ulteriore Ordinanza del Tribunale di Milano che entrando nel merito della documentazione acquisita:
    * inibisce la Fondazione Sarenco e chiunque altro, al di fuori dei Sig. Luca Faccenda e Marco Parri, a rilasciare autentiche sulle opere di Lilanga;
    * riconosce a L.Faccenda e M.Parri l’esclusività di prima pubblicazione e autentica delle opere di George Lilanga in Europa ed Asia;
    * inibisce la Fondazione Sarenco a qualsiasi tipo di turbativa nei confronti di mostre e manifestazioni riguardanti l’artista tanzano;
    * condanna la Fondazione Sarenco al pagamento delle spese giudiziarie.
    Ora invito Massimo Mattioli ed Exibart a concludere l’inchiesta da loro iniziata e a fornire a tutti i lettori una accurata documentazione degli ultimi sviluppi della vicenda.
    Mi aspetto una Vostra precisa ed evidente presa di posizione; non di parte.
    Spiego anche il mio interesse a tale caso: l’amore per le opere di questo artista e il bieco tentativo di disturbo dei Sig. Sarenco e Mascelloni durante la Mostra da me curata.
    Ringrazio anticipatamente Exibart per ciò che riterrà onestamente di fare.
    Cesare Pippi

  7. Egregio Dott CESARE PIPPI, Foligno

    Solo in questi giorni ho avuto l’opportunità di leggere l’Ordinanza del Tribunale di Milano alla quale Lei fa riferimento.

    Sono un piccolo collezionista appassionato di Arte Africana Contemporanea.
    Posseggo 3 dipinti di George Lilanga acquistati nel 2003 e pubblicati sul 1° Volume del Catalogo Ragionato delle Opere di George Lilanga pubblicato dalla Fondazione Sarenco nel 2004 quando George Lilanga era ancora vivo!!!

    Non sono un intellettuale, non sono ne Avvocato ne Cardio-Chirurgo ma sono capace di leggere e di intendere!

    Nell’Ordinanza alla quale Lei fa riferimento leggo testualmente quanto segue:

    1) La FONDAZIONE SARENCO, gestita da una persona come Isaia Mabellini (Alias Sarenco) che risulta aver frequentato e stimato l’Artista (George Lilanga) PUO’ CERTIFICARE L’AUTENTICITA’ DELLE OPERE DI George Lilanga.

    2) In parziale accoglimento del reclamo proposto da Faccenda e Parri, il Tribunale accerta il diritto dei reclamanti (Parri e Faccenda) al rilascio di Autentiche delle opere dell’Artista George Lilanga.

    3) Inibisce alla Fondazione Sarenco di impedire o ostacolare l’esercizio di tale diritto. (in pratica di non rompervi le scatole)

    Questo è quanto REALMENTE recita l’Ordinanza, tutto il resto è solo una fuorviante interpretazione di parte!

    Copia dell’Ordinanza è a disposizione di quanti la richiedessero.

    Farò AUTENTICARE i miei 3 Dipinti dalla FONDAZIONE SARENCO!

    Ventura Sirio

  8. Ho letto con molta attenzione il testo dell’Ordinanza del Tribunale di Milano.

    E’ veramente incredibile come la National Gallery ne abbia travisato il testo a proprio esclusivo favore quando la realtà è ben diversa.

    I Giudici di Milano infatti, ribadiscono chiaramente che ” LA FONDAZIONE SARENCO, gestita da Isaia Mabellini (alias SARENCO) che risulta aver frequentato e stimato l’Artista, E’ AUTORIZZATA AD AUTENTICARE LE OPERE DI GEORGE LILANGA.”

    Solo in parziale accoglimento del loro reclamo, i Giudici accertano il diritto della National Gallery di Autenticare opere di George Lilanga.

    In sostanza, ambedue le Organizzazioni, in base alla legge, possono Autenticare le Opere di GEORGE LILANGA!

  9. Ho acquistato un dipinto firma LILANGA tramite EBAY al prezzo di Euro 142,00.

    Ho richiesto Autentica ed Archiviazione alla Fondazione Sarenco che mi ha risposto picche dopo circa 10 giorni.

    Ho fatto la stessa richiesta alla National Gallery che dopo 48 ore mi ha confermato il rilascio della Certificazione dietro il corrispettivo di Euro 400,00.

  10. Caro amico di Piacenza,

    se aspettavi qualche giorno ancora, oggi avresti potuto acquistare uno stock di ‘AUTENTICIIIIII’ Lilanga al prezzo di realizzo di Euro 1,00 cadauno con il beneplacito e l’Autentica di National Gallery.

    Puoi verificare la situazione sul sito EBAY dove sono in vendita decine di ‘ autenticiiii’
    a prezzi che vanno da Euro 1,00 ad Euro 3.000
    tutti rigorosamente Autenticati/Autenticabili da parte di National Gallery.

    E’ un grande affare, non perdere l’occasione.

    Buona fortuna.

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