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Non una band, ma un gruppo di artisti, provenienti dagli ambiti dell’arte contemporanea e della letteratura, che compone musica in libertà, con l’obbiettivo di divertirsi e sperimentare nuove forme di creatività. Si chiama Botto & Bruno + The Family, e come evidenzia il nome è promosso dal duo artistico torinese – non nuovo a progetti simili, come la Botto & Bruno and the backing band -, che ha coinvolto nell’avventura musicale anche Bartolomeo Migliore, Silvio Bernelli e Marta Opezzo. Ora è giunto il momento della presentazione – a Siena, il 2 febbraio al Palazzo delle Papesse, che in contemporanea inaugura la mostra .Za – Giovane arte dal Sudafrica – del primo disco, 14 pezzi che si muovono fra ballate, new-new wave, dance-rock e cadenze ipnotiche, con una performance di sola voce e pianoforte. Alcuni pezzi dialogano con la forma-canzone, altri, nati come parte integrante delle installazioni artistiche di Botto & Bruno, mantengono un più marcato approccio sperimentale. I testi di Botto & Bruno + The Family sono collage di canzoni e di articoli di giornale cantati con un inglese “internazionale”, che chiunque può parlare (un simbolo di arte globalizzata), oppure con cut up in italiano.
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Botto & Bruno al Centro Pecci di Prato
[exibart]
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