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“La Giunta Comunale la chiama Valorizzazione del Patrimonio, ma altro non è che un aumento indiscriminato del canone di locazione/affitto. E nonostante dice di riconoscere un valore storico-artistico nei confronti delle Botteghe Storiche, non distingue all’interno delle stesse una differente redditività data dal settore merceologico”. È amaro lo sfogo dei titolari della storica Libreria Bocca, punto di riferimento culturale – in Galleria Vittorio Emanuele – per milanesi e forestieri, con i suoi 233 anni ininterrotti di attività editoriale, culturale e artistica. Titolari che lamentano l’equiparazione – nella determinazione del canone di locazione – della libreria ad attività come Bar, Hotel, Ristoranti, Griffe storiche. In merito, peraltro, hanno scritto una lettera al Sindaco di Milano, che dopo un mese non ha ancora risposto…
Credo che dopo 233 anni per Usocapione sarebbe doveroso quanto meno darla in comodato d’uso gratuito.
Ecco la Milano da “bere”!!!!!!!!!!!!!!!
Sarebbe già abbastanza non toccare il canone.
La destra non ha ancora capito chi fa cultura e chi vende i caffè
ragazzi, ma non capite lo spirito dei tempi, anche la triennale ha svenduto lo spazio a SKIRA, not editore di ricerca (soldi e commesse)
C’è qui chi si straccia le vesti per l’arrivo dei barbari senza cultura…Cultura? Ma ci siete mai stati dentro questo luogo pseudo culturale? Questo negoziante, per promuovere (si fa per dire) l’arte ha chiesto a imbrattatele di buona volontà di dipingre delle mattonelle con cui ha lastricato il pavimento del negozio. Non so francamente dire se sia ancora così dato l’inevitabile usura dei materiali dell’artistico (si fa ancora per dire) pavimento.
L’affitto pagato è di 2000 €/mese che in galleria di Milano non mi pare eccessivo.
Replica a PIOLIN (visto che non ha inserito l’indirizzo personale per le risposte al suo PSEUDO-COMMENTO lo lascio qui).
Imbrattatele? ma conosci TUTTI gli autori?
come ti permetti di giudicare?
chi sei tu!!! che non hai neanche avuto il coraggio di aggiungere il tuo indirizzo???
…. il solito provocatore?
“Prima di scrivere: Pensa!”
buona giornata
Paola Elsa Tagliabue.
paolaevt@alice.it
Gentile signora (si fa per dire), non li conosco. Li ho visti. E tanto mi è bastato.
La sua risposta si commenta da se.
Sé si scrive con l’accento.