01 aprile 2009

Macro unmonumental, Luca Massimo Barbero inizia a lavorare a Roma. Ecco come

 

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Il Macro c’è già“. Ecco come risponde Luca Massimo Barbero, neodirettore del museo romano fresco di firma, a chi gli chiede conto sull’apertura della nuova struttura progettata da Odile Decq. Il Macro c’è già nel senso che si può fare già molto fin da ora, senza aspettare la conclusione del cantiere comunque prevista tra un anno. “Stiamo procedendo in queste settimane ad un’operazione di ripristino” spiega l’ex curatore della Guggenheim di Venezia. “E conto di riaprire il 16 maggio in occasione della notte dei musei”. Già, ma con quali contenuti? “In parte le sale saranno occupate dalla collezione permanente e forse avremo già i primi comodati, sto trattando infatti con alcuni privati”. Giulio Paolini e Lucio Fontana sembrano essere i primi nomi papabili per rinforzare la traballante collezione della ex Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Roma. “Ci sarà anche un evento, per la sera del 16, penso ad un’opera di Arthur Duff, ad un neon di Francois Morellet ed a tanta musica nel cantiere ancora aperto ma già attraversabile”.


Dunque il cantiere: come si procede? “I lavori vanno avanti speditamente” afferma Tina Cannavacciuolo che di Macro è responsabile organizzativa. “Con Odile Decq” è ancora Barbero a parlare “ci conosciamo da tempo e stiamo già studiando come integrare le due parti del museo: la struttura pre-esistent e la nuova ala che io reputo un gioiello e che dovrà diventare una cittadella espositiva dove non si faranno solo mostre, dove ci sarà sempre la porta aperta per le scuole ed i giovanissimi, dove i ragazzi potranno venire a studiare a tutte le età. Un museo di servizio insomma, magari non muscolare, magari non forzatamente di moda, magari unmonumental, ma presente e concreto”.


Ma un grande cantiere sarà anche la costituzione di una fondazione ad hoc che sfilerà via il Macro dal suo status burocratico attuale: un ufficio della Soprintendenza comunale. I tempi? “Contiamo di avere pronta la Fondazione, nella quale entreranno altri soggetti assieme al Comune, in occasione dell’apertura del nuovo museo”, anticipa l’assessore alla cultura Umberto Croppi. Che aggiunge: “negli anni passati il Macro era dotato di un milione di euro all’anno per le attività. Quest’anno siamo passati ad un milione e mezzo e serviranno di fatto solo per il secondo trimestre. La questione si porrà tuttavia a partire dal prossimo anno, con l’apertura del nuovo Macro le stime parlano di 6 milioni di costi di gestione annui e la precedente amministrazione comunale non aveva indicato come reperirli…


Concludiamo con Barbero. Qualche anticipazione sui prossimi progetti? “Radici sarà il nome di una delle prime idee e punterà il faro su grandi nomi del nostro recente passato: dovrà essere interpretata come uno strumento per focalizzare l’attenzione e sfatare l’internazionalismo a tutti i costi. Un esempio? Fare un confronto tra Richard Serra e Francesco Lo Savio: quanti sanno che l’americano deve moltissimo all’italiano?”. I primi tre nomi che immagino di chiamare quando sarò definitivamente nel pieno delle mie funzioni? “Arcangelo Sassolino e Luigi Ontani. E poi non mi dispiacerebbe se Wim Delvoye pensasse all’oggettistica del nostro bookshop…”.


 


[exibart]


 

4 Commenti

  1. ancora paolini? ma perchè non lo pensionano ci metto anch’io qualche soldo,che si tolga dalle tele, magari rigirate, e basta.

  2. una fondazione ad hoc? ma davvero???
    caro luca massimo,
    alla costituzione di una fondazione aveva pensato gia eccher!
    ed era la fine del 2004, inizi del 2005
    se poi vuoi prenderti il merito anche di questo…

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