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Continua l’interesse per l’oriente della fondazione Thyssen-Bornemisza Art Contemporary. Dopo The Question of Evidence – mostra sul tema della negazione dei diritti umani in molte regioni del continente asiatico, come Tibet e Burma – che è stata prolungata fino al 31 maggio, ora va in trasferta in Giappone con una selezione della sua ormai cospicua collezione. Ci sono Olafur Eliasson, Tracey Emin, Carsten Höller, Los Carpinteros, Carsten Nicolai, Matthew Ritchie, Hans Schabus, Peter Tscherkassky e altri, tutti con installazioni di grandi dimensioni sotto il titolo The Kaleidoscopic Eye. È al Mori Art Museum di Tokyo, fino al 5 luglio. Ma come non bastasse, l’attivissima Francesca d’Asburgo ha annunciato la partecipazione della sua fondazione alla 53. Biennale di Venezia con tre interventi inediti realizzati da Dominique Gonzales-Foerster, Jorge Otero-Pailos e Cerith Wyn Evans and Florian Hecker. (f. v.)
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