29 luglio 2009

Giorni caldi alla Biennale di Venezia, e non solo per il sole…

 

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Un momento dell'agitazioneAnche la Biennale di Venezia fa sciopero. Domenica scorsa, 26 luglio, parte dei 110 lavoratori stagionali impiegati nei servizi di custodia, guardiania, guardasala che per ogni edizione “rincorrono il posto di lavoro presso le cooperative o le agenzie interinali di turno” si sono fermati. L’agitazione, che ha messo fuori uso alcuni servizi al pubblico, non ha comunque impedito l’apertura della mostra e dei padiglioni relativi alle partecipazioni nazionali.
Lo sciopero nasce principalmente dal fatto che cinque lavoratori con esperienza sono stati lasciati a casa nonostante l’accordo firmato Cisl, Uil e Biennale si basi sull’inserimento “in via prioritaria dei nominativi dei lavoratori che abbiano lavorato almeno un mese in via continuativa in occasione della precedente edizione”, e che dal prossimo anno non sia prevista alcuna lista di priorità formulata in base all’anzianità di servizio, mettendo a repentaglio un servizio centrato sulla professionalità, come si legge nella comunicazione firmata Lavoratori stagionali di Biennale e CGIL-Camera del Lavoro Metropolitana di Venezia.
I lavoratori stagionali aderenti allo sciopero puntano inoltre il dito contro i nuovi corsi di formazione, non retribuiti e senza la garanzia di un contratto; le comunicazioni a distanza all’Arsenale, da effettuarsi con mezzi propri; le divise (in un primo momento previste a carico del personale), consistenti in una maglietta per l’intera stagione. Oltre a straordinari, maggiorazioni domenicali e ore di servizio, che gli aderenti allo sciopero dicono di aver ottenuto dopo mesi, grazie all’intermediazione delle organizzazioni sindacali. (francesca guerisoli)

[exibart]

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