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Ambiente di periferia degradata, trans brasiliani in déshabillé, una misteriosa auto blu… Sembra l’attacco di uno dei tanti articoli che in questi giorni hanno riempito tutti i quotidiani italici, con riferimento alle note vicende del noto politico ecc…
E invece? Invece è la “lettura” di un dipinto. Un grande quadro – Pretty When You Cry, 3 metri x 2 circa – di Nicola Verlato, che campeggia all’ingresso della mostra Beauty Farm – La bellezza del corpo tra idealizzazione e ossessione, appena inauguratasi a Milano alla Fondazione Durini.
Tanta gente, un bel po’ di mondanità chic milanese e un po’ di ufficialità, tra cui l’assessore Massimiliano Finazzer Flory che ha anche scritto in testo introduttivo per il catalogo. Tanta gente, che davanti all’opera, ha inevitabilmente lanciato il gioco di “chi è chi”: Natalie, Brenda… E chi c’è nascosto dentro la misteriosa auto blu? Quesiti che per tutta la serata sono rimbalzati da un ospite e l’altro.
Instant painting furbetto e anche un pochino fastidioso? Neanche per idea, il quadro – uscito per l’occasione dalla casa di un noto collezionista – risale a quasi dieci anni fa! Presentato alla mostra Sui Generis, al Pac, nel 2000, è stato sì “ritoccato” diverse volte da Verlato, com’è sua abitudine, ma la data è comunque del 2005…
[exibart]
Nicola Verlato è un bravissimo artista
conta solo questo
Grande Verlato!
Ricordo bene il quadro al Pac. Potente.
Sempre più bravo.
Continua così ‘mpare, continua a stupirmi!
Dario.
le sue opere sono di una potenza ineguagliata