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Non è estate, senza una “clamorosa rivelazione”
sulla Gioconda. Sia chiaro, non vogliamo dire che il caldo offuschi le menti di
storici, critici e ricercatori… È che l’estate richiede letture leggere, e Monna
Lisa – il dipinto forse più popolare al mondo – “tira”, come argomento, e chi se
ne esca con l’ultima trovata avrà assicurato il seguito di media e pubblico.
L’ultima, in arrivo dalla Francia, in realtà lascia
da parte il mitico sorriso, e anche le diatribe sull’identità della ritratta:
per concentrarsi seriosamente su questioni tecniche. Grazie alla tecnica della
spettroscopia di fluorescenza, scienziati
francesi hanno analizzato la pittura di Leonardo da Vinci su sette dipinti del
Museo del Louvre, fra i quali la Gioconda. Scoprendo che per raggiungere le sue
insuperabili sfumature, il genio toscano arrivava ad applicare fino a 30 strati
di pittura, dello spessore di 40 micrometri, circa la metà di un capello umano…
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