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Il titolo è impegnativo, Terra Foundation for American Art International Essay Prize. Ovvero un premio destinato ad un saggio sull’arte americana, e ad assegnarlo – quest’anno alla prima edizione – è lo Smithsonian American Art Museum di Washington.
Sorpresa: il vincitore viene dall’Italia, dall’Università di Cassino. Si tratta di Sergio Cortesini, che si è imposto per il suo saggio Unseen Canvases: Italian Painters and Fascist Myths across the American Scene. A selezionare lo studioso italiano una giuria internazionale composta da Michael Hatt, professore di storia dell’arte all’Università di Warwick in Gran Bretagna, Ursula Frohne, professore di storia dell’arte all’Universität zu Köln di Colonia, Eric de Chassey, direttore dell’Académie de France di Roma, Rebecca Zurier, professore di storia dell’arte all’Università del Michigan.
Cortesini insegna storia dell’arte moderna presso l’Università di Cassino; ha ricevuto borse di studio post-dottorato dalla Getty Foundation e dallo Smithsonian.
[exibart]
e io che credevo che gli unici degni di nota in italy fossero vettese di pietrantonio beatrice e i loro meravigliosi libercoli
E’ vero, in Italia ce la cantiamo e ce la suoniamo, poi dicono che whitehouse e’ autoreferenziale e narcisista. Io cerco solo un modo per bypassare un autoreferenzialita’ ben più subdola che ci porta a queste distrazioni. Anche solo il titolo sembra stuzzicante, speriamo che alcuni mettano da parte Moussoscope e leggino questo libro.
Già solo il titolo merita e mi piace che una volta tanto si consideri una nostra influenza, sia pure di un genere così scabroso, sull’Arte Americana, pareggiando il conto delle Marylin e delle Campbell senza dover ricorrere a Raffaello. Penso ci sarà una pubblicazione, bramo di poterla leggere, sperando che sia anche riccamente illustrata.