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Venerdì 17. Non state a dar retta. Almeno a Vienna – ma anche a Milano, vedere news precedente – nessuno ci crede, evidentemente, se le gallerie più in vista hanno scelto per il pubblico dell’arte questa data per dare inizio a un fine settimana di terapia intensiva. L’omologa e veterana kermesse berlinese di primavera dice che la formula attira un pubblico interessato grazie ai suoi geni caratteriali: qualità e numero relativamente ristretto.
Sono ventinove le gallerie coinvolte in questa Vienna Gallery Weekend, con nomi e progetti solidi insieme a molte buone promesse e qualche azzardo: insomma, c’è dentro un po’ di tutto con larga prevalenza di mostre personali. Tra i marchi d’impresa c’è la Hubert Winter, una delle gallerie selezionate per Back to The Future nell’ambito di Artissima 17, che a questa tre giorni ha in programma un progetto in memoria dello scultore minimalista concettuale newyorkese Fred Sandback (1943-2003).
Per il capitolo “non più tanto giovani” ci pensa Artmark che presenta l’ultranovantenne svizzero Gottfried Honegger, mentre la Mario Mauroner/MAM va dritta e spedita con Fabrizio Plessi; altrettanto dicasi per la Christine König con Ai Weiwei e la Mezzanin con il lanciatissimo artista di casa Peter Kogler. Scelta molto mirata per la Krobath con la viennese Brigitte Kowanz a cui il MuMoK (MuseumsQuartier) sta dedicando con successo – fino al 3 ottobre – una retrospettiva sulle sue tipiche composizioni di luce al neon.
Presenti, ovviamente, le blasonate Grita Insam, Krinzinger, Lang, Nächst St. Stephan, Hilger Modern/Contemporary, Steinek, Heike Curtze, ma il programma più intenso e multiforme sembra venire dalla più giovane Kro Art con letture, sound, performance, installazioni e un collegamento live screen con Brooklyn per un evento in simultanea. Bel titolo poi per la nutrita collettiva messicana alla Martin Janda: De frente al sol, che ha l’aria disinvolta d’una vacanza esotica e il senso epocale del venire alla luce dell’opera d’arte… (franco veremondi)