23 settembre 2010

RSQ-Rassegna Stampa Quotidiana: ancora Cattelan, Bronzino, Sandretto Re Rebaudengo

 

di

Francesco Bonami
Meno uno. Domani è il Cattelan Day: ed oggi tocca a Il Manifesto proseguire nella quotidiana azione di dissodamento del terreno mediatico, sbilanciandosi senza riserve in favore dell’artista contro la giunta di Milano. Secondo Stefano Riba le opere del nostro “sono una litote visiva: affermano un concetto mediante la negazione del suo contrario. Usando la medesima forma retorica, si può dire che chi lo critica senza comprenderne l’arte non sia certo un genio”. Intanto, sulle pagine milanesi del Corriere, ci informano che il Comune sta spedendo inviti, omaggi e riduzioni per cinema, teatri e mostre ad almeno 21mila donne single di età compresa tra i 40 ed i 60. La carica delle zitelle: non è dato sapere se il dono preveda anche la micro mostra di Cattelan.

Giornata di preview per La Repubblica. Paginone sull’edizione nazionale per presentare come merita la mostra sul Bronzino che apre domani a Palazzo Strozzi, prima monografica mai tentata su quello che Claudio Strinati dipinge come un “uomo mite e buono […] per tutta la vita vicino al suo amico Pontormo”. A Firenze con 70 pezzi autografi, più o meno l’80% della sua produzione riconosciuta. Sul dorso Lombardia si festeggia invece la riapertura, dopo lavori di restauro dell’immobile, del Museo di Mendrisio, che accoglie tra gli altri Max Huber, Sironi, Morlotti e Carrà.

Sul Bronzino interviene anche il Corriere della Sera, anche qui con una doppia pagina ricca di contributi. Come quello di Francesca Bonazzoli, che tira le fila con una scheda sul Manierismo, figlio di “una società diventata di nuovo liquida, diremmo oggi con il termine di Zygmunt Baumann, (che) dopo la caduta dei punti fissi umanistici e rinascimentali, prende in arte la strada dell’involuzione su se stessa”. Una carrellata critica completa: anche se pesa l’assenza di un cenno ad Arnold Hauser.

La Stampa presenta l’ultima fatica di Francesco Bonami, il Modernikon che alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo porta in mostra una selezione di venti nuovi nomi dell’arte russa. Dalle polemiche installazioni di Anastasia Ryabova alle sculture di Dmitri Gutov. Nomi che, secondo Bonami “sembrano non essere affascinati più di tanto né dai modelli occidentali né dal mercato. Vivono nei loro rovelli estetici per cui sono in grado di litigare come personaggi dostoevskiani”. (selezione a cura di francesco sala)

[exibart]

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