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Tutti gli operatori del settore l’hanno salutata come la galleria che spiana la concorrenza e batte il nuovo record con i suoi 15mila square feet appena dietro la Royal Academy. Ma a noi importa quel che sta dentro le gallerie, e quel nuovo ragno “maman” di Louise Bourgeois che campeggia da Hauser&Wirth, dentro al salone del 23 di Saville Road, vale il viaggio a Londra.
Le sue “tele” sono settanta opere delicatissime e magnetiche realizzate con una rozza tecnica di patchwork e tessuti tratti dai propri indumenti, cuciti dalla decana dell’arte femminile tra il 2002 e il 2008 inseguendo l’idea geo-optical della tela di ragno. La mostra è quella curata da Germano Celant che arriva dalla Fondazione Vedova di Venezia, e di giant size non ne ha. Aspettando i prossimi artisti, la palla ora passa ai concorrenti, che qui non mancano, mentre sorge spontanea una domanda: che i privati finiscano per fare concorrenza al pubblico?
Per ora, con i suoi 1000 visitatori di media, registrati in questi gorni di Frieze, Hauser & Wirth può aspirare ad affiancarsi a mitico Saatchi. (nicola davide angerame)
[exibart]
Mostra sicuramente più bella di quella di Jason Rhoades nella sede accanto alla Royal Academy, ma la più belle per me sicuramente Turrel da Gagosian, praticamente museale!