22 ottobre 2010

Il mondo in una sala? Al Madre weekend cosmopolita con Citytellers di Francesco Jodice

 

di


Lavoro come un traslocatore che porta un luogo in
un altro, costringendo gli abitanti di un altro contesto a confrontarsi con
esso
”. E potete giurarci che Francesco Jodice (Napoli, 1967) ci riesce davvero,
nei tre filmati proiettati al Madre in questo long weekend napoletano, a
immergere lo spettatore nelle lande desertiche di Aral, nei paradisi
artificiali di Dubai e nell’inferno metropolitano di São Paulo.

Nato da una collaborazione tra il museo e la Galleria Umberto
Di Marino, dove a dicembre l’artista terrà una sua personale, l’evento
Citytellers “trasferirà” questa volta il mondo nella sala polivalente dell’ex
convento di Donnaregina: “il progetto è un grande osservatorio su quelle che io
definisco nuove forme di socio-urbanesimo o di paesaggio sociale, e i tre
luoghi da esso finora indagati sono carotaggi esemplificativi per portare in
superficie le forme di resistenza sociale e di opposizione che ogni ambiente
presenta: lì come altrove, ma più che altrove
”. Il suo consueto stile
concettualmente lucido e “audiovisivamente” (data l’importanza in esso anche di
esatti suoni e silenzi) netto ed essenziale – da molti già apprezzato in
Hikikomori, presentato nella prima personale da Di Marino nel 2006 –
monopolizza e catalizza occhi e attenzione, obbligando davvero lo spettatore a
relazionarsi con molteplici “fenomeni storici rieditati o neo-comportamenti:
l’auto-organizzazione civile di São Paulo, il neoschiavismo di Dubai e
l’archeologia dell’umanità di Aral”, il più fotografico di tutti i filmati,
forse perché sedotto dal paesaggio disseccato e quasi lunare di una terra di
cui si avverte e restituisce in pieno la diversità. Non certo nel senso di
“esotismo”, ma di alienazione rispetto a ogni prevedibile criterio umano basato
sul buon senso.

In realtà, parte integrante della arte di Jodice è proprio questa ricerca di
interazione tra i fruitori e l’opera, intesa come un vero e proprio dispositivo
innescante nuove dinamiche nel tessuto umano. È per questo che Citytellers, per
volontà dell’artista stesso, si sperimenta con eguale disinvoltura nei tre
diversi vissuti del circuito museale (come qui al Madre), delle rassegne di
cinedocumentari e della diffusione televisiva: “non un lavoro che di volta in
volta si trasforma in opera, film o trasmissione tv
”, ma un’arte relazionale e
sociologica che coscientemente “aggredisce come un parassita l’ambito in cui si
va a inserire
”. E che relazionale è anche nei proprio confini linguistici, dal
momento che nei tre film l’alternanza non meccanica ma contenutisticamente
significativa di interviste e panoramiche sui luoghi pone in dialogo reale
abitanti e aree ospitanti, disegnando un paesaggio che non è né solo antropico
né unicamente geografico o urbanistico, ma derivante dallo scambio comunicante
di entrambe le dimensioni. Cosa che non sempre i governi si ricordano di fare. (diana
gianquitto
)

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Francesco Jodice al Mambo di Bologna
L’artista a Fotografia Europea #2, Reggio emilia
Personale nel 2006 da Umberto Di Marino


Fino al 24 ottobre 2010

Via Settembrini, 79 (zona San Lorenzo) – Napoli

08119313016

www.museomadre.it

[exibart]

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