10 novembre 2010

L’emergenza? È un Señales Rojas. Roma mobilitata per il progetto IILA-Fondazione Volume

 

di

L’opera di Jota Castro
La prima edizione, nella sola sede romana dell’Istituto Italo-Latino Americano, servì quasi da “prova generale” per un’idea di ben più grande respiro. Ora Señales Rojas, progetto ideato e curato da Patricia Rivadeneira, segretario culturale dell’IILA, prova a presentarsi in versione allargata, e con la collaborazione della Fondazione Volume! coinvolge molte gallerie e spazi culturali romani con mostre e performance nella costruzione di una serata collettiva.
Si tratta di un ciclo espositivo dedicato all’indagine del concetto di emergenza, per creare “un tessuto connettivo che parta dalla relazione tra le realtà culturali romane e si ampli nella creazione di una piattaforma dibattimentale, per riaffermare la funzione sociale dell’arte”.
Nucleo centrale della manifestazione resta la Galleria IILA, che fino all’11 dicembre propone la mostra collettiva Señales Rojas a cura di Patricia Rivadeneira, con opere di Jota Castro (Perù), Regina Galindo (Guatemala), Alejandro Gómez de Tuddo (Messico), María Rosa Jijón (Ecuador), Emilio Leofreddi (Italia), Jorge Pineda (Repubblica Dominicana), Manuela Viera-Gallo (Cile), Camilo Yáñez (Cile). La mostra, con approccio trasversale al concetto di allarme sociale, si concentra in particolare sulla prospettiva del debole, costretto a divincolarsi tra oppressione, pregiudizio, aggressione fisica e giochi di potere.
Dal canto suo la Fondazione Volume! propone una videoistallazione tratta dalla performance di Myriam Laplante dal titolo Lupus in fabula che, con riferimento alle favole dei fratelli Grimm, evidenzia “la crudezza di una realtà apparentemente rassicurante, in cui il confine tra vittima, carnefice e osservatore complice è illusorio”.
Alla Casa della Memoria e della Storia in programma un incontro e la proiezione del video The Missing Monument for Washington, DC or A Proposal for a Monument for Victor Jara (2008) dell’artista cileno Iván Navarro, a cura di Antonio Arévalo. Sulla parete bianca di una piccola stanza si proietta il video dove una coppia con il volto mascherato recita l’ultimo brano scritto da Víctor Jara (1932 – 1973), cantautore, musicista e regista teatrale cileno.
Ma l’elemento fondamentale è comunque il progetto di network: grazie a una mappa realizzata per l’occasione, il pubblico seguirà un percorso tematico che si snoderà lungo le vie del Centro Storico di Roma, interessando principalmente il territorio tra Campo de’ Fiori e Trastevere. Gli spazi espositivi coinvolti sono 1/9 Unosunove, Associazione Culturale ESTHIA, Casa della Memoria e della Storia del Comune di Roma, Casa Internazionale delle Donne, Federica Schiavo Gallery, Furini Arte Contemporanea, LipanjePuntin arte contemporanea, MLAC – Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, Studio Stefania Miscetti, The Gallery Apart. Un progetto condiviso direttamente anche da Exibart, media partner dell’evento insieme a Ram Radio Arte Mobile.


Serata collettiva: 11 novembre 2010
Dall’11 novembre all’11 dicembre 2010
Sedi varie – Roma
s.culturale@iila.org

[exibart]

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