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L’immagine è chiara, palese, totemica. Un pene gigante ricavato dal tronco di un albero. Altro che il dito di Cattelan. Sarah Lucas va alla fonte. La non più young british artist annuncia così la sua nuova mostra da Gladstone Gallery Bruxelles.
Un’immagine inequivocabile, discendenza diretta dei suoi polli squartati in funzioni vulvacee. Questa volta, niente allegorie o slittamenti di senso. E ci sarà anche un libro d’artista in edizione limitata e autografata, per la mostra che si apre il 18 novembre, e che annuncia il fallo come “musa” dell’artista. Titolo? Penetralia… (nicola davide angerame)
Un’immagine inequivocabile, discendenza diretta dei suoi polli squartati in funzioni vulvacee. Questa volta, niente allegorie o slittamenti di senso. E ci sarà anche un libro d’artista in edizione limitata e autografata, per la mostra che si apre il 18 novembre, e che annuncia il fallo come “musa” dell’artista. Titolo? Penetralia… (nicola davide angerame)
[exibart]
si vede che ne ha tanto bisogno poveretta
Dalla foto,mi sembra che ha scolpito
il suo autoritratto,non il pene penoso.
I sabini avevano il culto della Virga Virilis
per l’abbondanza del raccolto nei campi,ed
eregevano prima della semina enormi falli.
G.B.B.
-I sabini avevano il culto della Virga Virilis
per l’abbondanza del raccolto nei campi,ed
eregevano prima della semina enormi falli.
sì ma ora al supermercato ti vendono il mais geneticamente modificato, quindi erigere un enorme fallo per l’abbondanza del raccolto nei campi con le coltivazioni integrate i concimi chimici e le mietitrebbia automatiche nel 2010 non regge. tra l’altro quello esteticamente è un fallo orribile, sottile e con la testa larga, ha un po’ la corporatura di annamaria franzoni volendo.
ESTIQAATSI!!! pensa che non visto mai così poco contenta donna…
proprio una bella cazzata.
(tra l’altro ne ho visto già uno del genere, opera di uno scultore tedesco, a Freiburg, Germania, una quindicina di anni fa, sempre scolpito dal tronco di un albero e adagiato in un parco cittadino…).
Non c’e’ piu’ limiti,ne’ fantasia.Preferisco M.Duchamp del 1917.Questa gente e’ in ritardo di
93 anni.
Sì, ma non si riesce proprio più a ridere e scherzare… mi sembrate un branco di “bigottoni”… Tanto si sà che in arte oggi non ci sono più limiti, no?! Poi conoscendo tante opere della Lucas non mi meraviglio più di tanto! E comunque il suo scopo sicuramente lo ha ottenuto: smuovere commenti di questo tipo!!!
Complimenti alla sua “musa” 🙂
I soli criticoni! E’ una scultura eccezionale se la si usa per fare un po’ di carne alla brace!
da preferire mille volte il fallo-scultura della Bourgeois, soprattutto quel suo gesto ironico, sbarazzino di prenderlo sottobraccio…..
@irene
veramente hai pensato anche per mezzo secondo che qualcuno si fosse meravigliato? no dai ma cosa dovevamo scrivere? che andasse a sfogarsi nel sexy shop dietro casa sua?
Bravo, Attilio: Anch’io preferisco il genio di M. Duchamp e gli artisti dadaisti. Questi catafalchi viventi di pseudo- artisti, ne ho pieno le palle. Sculture di falli ne è piena la storia dell’arte.
un caro saluto,
Francesca
E chi se la copula?
assolutamente superiore la bourgeois nelle straordinarie foto di mapplethorpe!
in effetti siamo un pò nella fiera del già visto, ma tant’è…
Altro che muse, questi cattelan, lucas e tanti altri buffoni di corte, vivono di futilità e cretinismo diffuso. Preferisco l’autenticità e lo scandalo dgli artisti dadaisti. Questi erano insuperabili in tutto.
certo è che nemmeno più la provocazione trova nei non vedenti, il suo minuscolo spazio ironico..che tristezza; tutti così seriosi a sparlare di Duchamp; roba da intellettuallanti di provincia.Prendere seriamente un pene,seppur di si fatte dimensioni, ormai non fa ridere nemmeno una mia amica piuttosto buongustaia….ma ritenere che diventi oggetto da alzata di scudi, mi sembra altrettanto esagerato.Vedo che il bigottismo ha ancora una sua tenace presa critica; penso invece, che se al posto del fallo vi fosse ritratta una vagina gigantesca, forse non avrebbe sortito lo sberleffo. detto questo, per non essere frainteso, io ho sempre scritto che purtroppo l’arte contemporanea viaggia verso confini nebulosi creando distacco ed incapacità critica
da parte dei fruitori.Quindi, meno incensate da parte dei media e maggior rigore da parte degli artisti….io compreso.un abbraccio e l’augurio di sapervi divertire ancora.