27 dicembre 2010

Gagosianeide: dopo Ginevra si apre Hong Kong, con il nipotino del teschio di Hirst…

 

di

Un mini-teschio di Hirst per Hong Kong

La nuova inaugurazione, quella della galleria
numero undici, rischiava di passare un po’ sotto tono, per cui ci voleva una
trovata per vitalizzarla. Sì, perché il nuovo spazio di Larry Gagosian – a un
mese dall’opening del decimo, a Ginevra, con mostra di Alberto Giacometti –
sarà il 18 gennaio ad Hong Kong, dove lo squalo è già presente con un ufficio
di rappresentanza da un paio d’anni. Quindi, niente effetto novità…

E allora, chi meglio di mr diamond Damien Hirst,
per restituire il giusto tono al debutto? Ed ecco l’anticipazione: per il nuovo
spazio asiatico – quasi 500 metri quadrati
in un centralissimo edificio coloniale – Hirst sta creando una nuova versione
di For the Love of God, il teschio incrostato di diamanti attualmente in vista
a Firenze a Palazzo Vecchio. I clienti devono dunque preparare cento milioni di
dollari per mettersi in lizza? Pare di no, visto che la nuova versione sarà di
dimensioni – e si suppone anche di costo – sensibilmente minori…

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Gagosian, presto una nuova galleria a Hong Kong (per tacer di Mosca e Ginevra)?

[exibart]

 

5 Commenti

  1. Visto la crisi finanziaria, che ha collassato gran parte del mercato occidentale, ha pensato bene, l’intraprendente Larry Gagosian di aprire una galleria d’arte a Hong Kong. Senz’altro, darà un nuovo, potente slancio commerciale al mercato di diamanti, alla pesca di pescecani, all’artigianato di teschi e ossa umane ricoperti di diamanti. Spingerà nella metropoli asiatica, frotte di collezionisti miliardari che investiranno capitali e nuove strategie commerciali per far produrre e comprare opere d’arte preziose. In particolare, nella produzione di “arte catacombale”: manufatti di spoglie umane, sapientemente decorati a mano, preziosi e durevoli nel tempo. E’ ciò che oggi il mercato dell’arte richiede a gran voce. Perchè, la società non è più in grado di produrre senso, ma solo consumo di merci…, pardon preziose. Gagosian ci ha visto bene! Ecco allora il lancio sulla scena artistica internazionale dell’arte catacombale, che, a parer mio è la risposta giusta: dare nuovo vigore e senso all’arte e alla sua funzione critico-interrogativa. In questo ambito fra le tante qualità di Hirst, la più lodevole è senz’altro quella di produrre teschi rifiniti di diamanti. Un modo intelligente di vendere a caro prezzo le sue opere, allo stesso tempo, scacciare la vanità dall’animo umano- (la brevità della vita), perchè svanita l’ebrezza del possesso di un oggetto raro e prezioso, la sete di ricchezza e di prestigio sociale, non rimane altro che preoccuparsi, coscientemente del trapasso della vita alla morte. In questa vanità, il teschio è la morte, il sogno è la vita non possono guardarsi in faccia.

  2. Marseglia penso che il problema non sia tanto il dato “TESCHIO” ma l’assenza di autentiche forme di vita intorno allo stesso.

    Ognuno di noi dovrebbe porsi il traguardo di abitare finalmente il mondo e non di occuparlo.

  3. Ciao, Lorenzo Marras. Non posso che essere d’accordo con le tue sagge parole. Ti auguro buon anno, con la speranza che l’arte, aiuti veramente l’uomo a vivere serenamente con se stesso e il mondo che lo circonda.

  4. mi chiedo perché Gogo sia ancora definito un gallerista e uomo di arti (e voi Exibart non siete da meno!!), quando è fondamentalmente un commerciante che evade il fisco americano ed è per questo che cerca lidi esteri più accondiscendenti, dove grazie all’esportazione di capitali si è per ora apparentemente salvato dalla crisi economica galoppante, che fa girare sempre la stessa ‘merce’ svilendo pure il valore culturale delle opere storiche che espone nei suoi showroom, che ama apparire sulla stampa che lo riverisce, tutto ‘restaurato’ e ripulito, ma non è altro che un inutile personaggio che affossa quello che resta dell’arte contemporanea anziché arricchirla…..e poi criticano noi italiani per il premier che ci ritroviamo!

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