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Il progetto
registico è nato inizialmente nel 2008 come video-installazione, e dopo essere
stato presentato in diversi Musei e Film Festival internazionali, diventa ora
una performance live. Dove “un personaggio maschile e la sua antagonista
femminile si affrontano in una lotta estenuante senza vincitori né vinti, inscindibilmente
legati da uno sciame di funi nere che impedisce loro di liberarsi, come una
trappola mortale”.
Parliamo di Glima,
elaborata opera creata dai Masbedo in collaborazione con Lagash e Gianni
Maroccolo. E che ora, nella nuova “confezione”, approda al palcoscenico
internazionale per la prima presentazione al Tanzhaus di Dusseldorf, promossa
da Centrale Fies e Romaeuropa Festival. Al centro del palco Erna Omarsdottir e
Damir Todorovic “si muovono attraverso un codice fisico che nulla ha a che
vedere col già visto”, mentre ai lati del palco i Masbedo e i due musicisti
Lagash e Gianni Maroccolo propongono un’interazione di suoni ed immagini elaborati
dal vivo.
elaborata opera creata dai Masbedo in collaborazione con Lagash e Gianni
Maroccolo. E che ora, nella nuova “confezione”, approda al palcoscenico
internazionale per la prima presentazione al Tanzhaus di Dusseldorf, promossa
da Centrale Fies e Romaeuropa Festival. Al centro del palco Erna Omarsdottir e
Damir Todorovic “si muovono attraverso un codice fisico che nulla ha a che
vedere col già visto”, mentre ai lati del palco i Masbedo e i due musicisti
Lagash e Gianni Maroccolo propongono un’interazione di suoni ed immagini elaborati
dal vivo.
Mercoledì 13
gennaio 2011 – ore 20.00
Erkrather Str.
30 D-40233 Düsseldorf
www.tanzhaus-nrw.de
[exibart]
La video-installazione è bella da vedere per i primi 30-40 secondi, per i paesaggi, la musica, i costumi, i movimenti dei personaggi sulla scena.
Poi cominci a capire che i paesaggi, i costumi, i movimenti e la musica non cambiano, e allora capisci che si tratta di un fine prodotto estetico che non dice molto e si rivolta su se stesso all’infinito.
Un esercizio di stile ben confezionato ma inconcludente.
Il conflitto uomo donna e i legami che comunque li tengono insieme è storia vecchia che risale ai miti greci, o ci inventiamo un modo poetico (o almeno emozionante) per metterli in scena, oppure sarebbe meglio tacere.
Se in più aggiungi il fatto che gli autori se la tirano come se fossero due star che hanno creato o scoperto chissà cosa, il tutto è veramente sconfortante.
Speriamo che la rappresentazione live sia di tutt’altra pasta. E’ un augurio rivolto anche agli spettatori.
Chiara, i due protagonisti se la tirano, perchè c’è sempre dietro a queste ovvie operazioni ripetite e datate, qualche “genio tuttologo” dell’establishment, che esalta i protagoni. Ormai, le video-installazioni, circolano come il denaro. Non ti pare ?