13 gennaio 2011

Un paesaggio dentro un bicchiere di tequila. Ettore Favini al Museo Riso

 

di

Ettore Favini - Tutta una vita per pochi attimi di bellezza, 2010

Paesaggio da
bere
è il secondo appuntamento di PPS//Meetings, progetto curatoriale di Helga
Marsala che con una serie di personali ed eventi anima la nuova Project Room
del Museo Riso, a partire dallo scorso dicembre: uno spazio di approfondimento
e indagine che accompagnerà in maniera significativa, fino al 31 marzo, la
mostra PPS- Paesaggi e Popoli della Sicilia curata da Giovanni Iovane.
Dopo canacecapovolto, è la volta di Ettore Favini, con un progetto articolato
in una mostra e una performance in forma di conferenza. Il tutto ruota intorno
al tema del paesaggio – centrale nella ricerca dell’artista cremonese – e a una
pianta assai diffusa sul territorio siciliano, l’agave, che muore dopo l’unica fioritura, avvenuta intorno al
trentesimo anno di vita. Protagonista è la scultura di esplicita ispirazione brancusiana, una colonna di
vasi che, tramite un gioco di specchi, lascia intuire una verticalizzazione
infinita. Ad impreziosire l’installazione scultorea anche una finestra di piccoli
“pensieri” di Riccardo Benassi, Domenico Mangano, Margherita Morgantin,
Alessandro Piangiamore
e Farid Rahimi, artisti invitati a donare attraverso
parole, foto e video la loro personale e intima visione del paesaggio.
Cuore di tutto il progetto è l’intervento performativo di Favini, che proverà a
tradurre in sapore, odore e immagini le suggestioni percettive connesse
all’agave. Per far ciò l’artista ha coinvolto Alessio Planeta, enologo e leader
della produzione vinicola siciliana. Offrendogli della tequila, liquore
distillato dalle foglie della pianta, aspetterà di riceverne indietro la
sensazione di un paesaggio mediterraneo di cui l’agave si nutre nel corso della
sua esistenza. Un “paesaggio da bere”, appunto.
La serata continua poi con altri link e altri meeting tra artisti e musicisti.
Anche l’udito sarà soddisfatto grazie alla sound performance di
Pietro Bonanno, Sergio Schifano e Angelo Sicurella: un live animato da suoni elettronici e interventi effettati di chitarra e voce.
Ad aprire il set – che fa parte della rassegna di eventi sonori dal titolo
Bound, curata da Federico Lupo per PPS//Meetings – sarà un reading speciale, durante
cui si materializzerà, attraverso la voce, il racconto autobiografico donato da
Benassi. (giulia amodeo)

Venerdì 14
gennaio 2011

ore 18: opening
+ conferenza-performance con Ettore Favini e Alessio Planeta

ore 20: Bound,
performance sonora

Palazzo Belmonte
Riso – Palermo

www.palazzoriso.it

[exibart]

 

6 Commenti

  1. ma stiamo scherzando…? siamo ancora quì a vedere la colonna infinita ottenuta con due specchi? mi sembrano scuse per fare i progetti e coinvolgere tante persone e tanti finanziamenti.

  2. …ma di quali finanziamenti parli?

    se non ti piace le mostra, è necessario definirla una cagata?

    mi sa tanto che chi parla è un artista invidioso o invidiosa.

    l’invida è il pane quotidiano dell’ignoranz

  3. io credo che Lizzy volesse dire che spesso non c’è l’urgenza di fare le cose ma solo una sorta di creatività forzata. “Devo curare il progetto perchè faccio questo nella vita”. “Devo fare l’artista perchè faccio questo nella vita”. Quindi “devo cercare finanziamenti per il progetto”, ecc ecc. Il contenuto rimane in secondo piano, e solitamente è uno standard facile e rassiurante. Ma ancora più in secondo piano (in terzo) c’è la formazione del pubblico cosa che gli addetti ai lavori snobbano e che il pubblico ingora (esattamente come un bambino abbandonato a 5 anni in una città potrebbe ignorare di dover andare a scuola compiuto il sesto anno di età).

    Se poi aggiungiamo a questo la crisi della rappresebtazione, capiamo come sia difficile rimanere dentro certe definizioni spuntate di artista (certi rituali, narcisismo, ecc ecc). Definizioni che hanno francamente stancato. Ma ovviamente ci sono 4 addetti ai lavori/oligarchia di pochi che fa finta che il re non sia nudo (visto che può farlo non essendoci pubblico/opinione pubblica). La crisi economica sta rendendo la nudità del re evidente.

  4. rossi: “Al di la’ del gossip, penso che sia meglio stare fuori da questo sistema. Con Morsiani stiamo facendo un ‘intervista e anche lui non mi sembra appassionato del sistema. E’ un sistema fatto da 4 operatori in croce con un pubblico disinteressato o fatto dai medesimi 4 operatori. Tutti sanno queste cose ma tacciono o per disinteresse o perché sperano in qualche briciola del sistema. Io credo che tu veda quello che hai negli occhi, la frustrazione che imputi a me, o a chi per me, e’ qualcosa che appartiene a te.”

    Anonimo ha detto…

    “ma perchè intervistare morsiani? non ha mai fatto nulla, mai una mostra in un museo o galleria importante, il suo lavoro è schernito da parte di tutti( i lavori dove rifaceva opere di tuttofuoco, perrone, ecc nel salotto di casa sua è una vera chicca, roba da pisciarsi addosso dal ridere). luca rossi sappiamo che ormai nessuno viene a visitare il tuo blog ma così cadi veramente in basso, morsiani è probabimente l artista più sfigato in europa…

    the punisher”

    io credo che thepunisher volesse dire che spesso non c’è l’urgenza di fare le cose ma solo una sorta di creatività forzata. “Devo scrivere il blog, fare interviste, FARE INTERVISTE, scrivere commenti qui e lì, fare interviste, mandare email, fare interviste, perchè faccio questo nella vita”. “Devo fare il blogger perchè faccio questo nella vita, perchè nel 2010 tutti tengono un blog, tutti fanno critica scrivendo che non c’è più la critica, per questo ti critico scrivendoti che le tue critiche nei miei confronti sono cose che hai negli occhi, credo che tu veda quello che hai negli occhi, la frustrazione che imputi a me, o a chi per me, e’ qualcosa che appartiene a te, io faccio solo un blog, scrivo commenti (ma non puoi scrivere che è stalking) in forum e blog , faccio interviste, ma attenzione, ATTENZIONE, il blog non si sostiene su queste relazioni ma si sostiene sul nulla, MA LA COSA INTERESSANTE SONO I MIEI LAVORI, l’obbiettivo sono i contenuti specifici dei diversi progetti; cosa che tu non riesci ad analizzare perchè preferisci liquidare e ridimensionare tutto velocemente, perchè stai a milano, sei gretto, meschino ed oligarchico, ottenebrato dai negroni sbagliati del bar basso mi guardi il dito anziché la luna che indico…devo fare un’intervista, ciao”

    ciao

  5. Mhurpy non ho compreso una virgola il tuo commento.
    Vuoi essere cosi’ gentile da spiegarmi in parole semplici il significato?

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