14 gennaio 2011

Clamoroso a Roma. Nel suk del rimpasto di giunta sarebbe pressoché saltato Umberto Croppi. E la città si mobilita

 

di

Che il rimpasto di Giunta, al Comune di Roma, si stesse trasformando in un immondo “suk capitolino”, come qualche osservatore acutamente lo ha definito, si era capito. Che questa ignobile macelleria messicana che svende la città agli appetiti delle squallide correnti del monocolore PDL che governa la Capitale d’Italia (capito? La Capitale d’Italia!) potesse arrivare al punto di sacrificare l’unico assessore autenticamente all’altezza di una città con la storia e con le aspirazioni di Roma è davvero cosa che nessuno si sarebbe potuto immaginare. 
Non è un giudizio negativo su Dino Gasperini, lucido e onesto consigliere comunale dato come quasi certo sostituto di Croppi, ma l’attuale assessore alla cultura del Comune di Roma è personalità ineguagliata e ineguagliabile. La rinascita con Rutelli, il governo di Veltroni che ha rilanciato internazionale l’Urbe come piattaforma culturale? Beh, in quegli anni mai si era visto nell’assessorato di Piazza Campitelli un rappresentante che avesse dimostrato tanta capacità, tanta partecipazione alle cose culturali (e non solo) della città, tanta lucidità nel comprendere le esigenze di tutti gli attori in gioco. E soprattutto tanta partecipazione a tutti i livelli, dal museo istituzionale alla no profit. 
In due anni e mezzo di governo della città Gianni Alemanno (non che i suoi predecessori abbiano fatto meglio, sia chiaro) ha danneggiato la città in maniera sostanziale. I commentatori di destra e di sinistra, incredibile, sono stati concordi nel bocciare l’azione di governo su tutti i settori, fuorché su quello culturale. Eppure, invece di sostituire chi ha trasformato Roma in una Calcutta europea ricoprendola di cartelloni pubblicitari, camion-bar e bancarelle, le dinamiche insensate del “suk capitolino” stanno spingendo il sindaco a privare la città dell’unica personalità alta presente in giunta. 
In questi giorni di tourbillon politico Alemanno ha più volte fatto capire di volere con se una personalità di livello, per rilanciare l’immagine di un governo fiaccato da risultati inesistenti, peggioramento di ogni indicatore e scandali a ruota libera. La personalità di livello esiste già e si chiama Umberto Croppi. E’ vero, non dovrebbe essere più assessore alla cultura, dovrebbe essere assessore e vicesindaco. Questo è l’unico cambiamento che avrebbe senso nelle deleghe Croppi, l’unico cambiamento che migliorerebbe l’azione della giunta, l’immagine della stessa e che porterebbe l’amministrazione romana a somigliare un po’ meno ad un gruppo allo sbaraglio ed un po’ più alla squadra di governo di una grande capitale occidentale. 
Se il sindaco, invece, si troverà davvero nelle condizioni di sfregiare la sua squadra, di apportare ulteriori danni alla città, non farebbe meglio, più dignitosamente, a dimettersi? 
Sono esterrefatto” ha dichiarato lo scrittore Alberto Bevilacqua ad Exibart. “Umberto Croppi è uno che davvero ha fatto qualche cosa per la cultura attiva a Roma. Non capisco come si possa mettere in discussione un lavoro simile. E’ paradossale. Voglio impegnarmi immediatamente per una raccolta di firme perché non può essere penalizzato un individuo che così correttamente si è comportato con Alemanno e che così bene ha fatto in città”. (m. t.)

[exibart]

8 Commenti

  1. Il paradosso vero è che Alemanno ha azzerato la giunta per provare a rifarsi una credibilità dopo la vergogna delle assunzioni nelle municipalizzate di parenti ed ex terroristi fascisti. Fare fuori Croppi in questo caso non mi sembra proprio un segnale di rottura, ma anzi riflette una certa coerenza. Chi lavora bene sta a casa e sulla poltrona siede chi deve starci per motivi politici. Certo la critica non è a Gasperini, che non conosco personalmente, ma che nella sua storia politica si è occupato di altro e dunque non può reggere il confronto con un tecnico lucido e soprattutto competente quale Croppi si è rivelato essere. Una sostituzione che riflette una logica che la politica continua a mantenere a scapito dei cittadini. Comunque, per dirla tutta la mannaia su Croppi è caduta dai piani alti del Pdl, non a caso nella notte si è svolto un vertice con Cicchitto, Gasparri e compagnia bella che ha avuto proprio l’obiettivo di epurare chi non fosse allineato con il berlusconismo. Croppi che aveva aderito a FLI ha pagato. D’altra parte c’è da aspettarsi che prima o poi governi come questo rendano reato il solo fatto di avere delle idee.
    A questo punto che succede? Perché non dimentichiamoci che la politica è un gioco di relazioni e di conoscenza dell’esistente. Croppi si era impegnato a cercare le forze attive del territorio, a decodificarne gli sforzi e il valore, a proporre delle interlocuzioni. Tutto questo quando salta un assessore salta, si sa. Poco male se accade quando un assessore ha lavorato male. Ma quando un assessore ha lavorato bene è un valore enorme che viene mandato in fumo. Siamo davvero disposti a veder finire tutto quanto con una fiammata?

  2. QUANDO RIUSCIREMO A ESPRIMERE ANCHE POLITICAMENTE QUALCOSA DI MIGLIORE DI QUESTO?

    QUANDO QUESTA SPECIE DI DESTRA, POTRA’ TORNARE SANA?

    QUANDO NON AVREMO PIU’ IL VECCHIO MONARCA MILIARDARIO CHE TUTTO CON I SOLDI, MUOVE?

    QUANDO, CAZZO?

  3. L’estromissione di Umberto Croppi dalla giunta è un fatto gravissimo e vergognoso.
    E non dico questo per semplice solidarietà nei confronti di Croppi (che ovviamente la merita in pieno) ma per un oggettivo riconoscimento del lavoro da lui svolto. Il migliore assessore alla cultura che la città abbia avuto.
    Pagare per aver operato al meglio, per essere stato più sensibile alla qualità che alle logiche degli amichetti del partitino, è una vera indecenza. Non possiamo accettare indifferenti che si perpetri questo ennesimo sopruso.

  4. In due anni, il delegato al centro storico Dino Gasperini non è stato in grado di risolvere nessuno dei problemi del centro storico. Tutto è rimasto immutato o peggiorato. Traffico impazzito, doppia fila e sosta selvaggia, area di piazza Augusto Imperatore ridotta a una discarica, orari del carico-scarico merci caotici, aree pedonali trascurate…E che dire della Stazione Termini diventata un letamaio? devo continuare?

  5. Caro Assessore Umberto,
    ci vollero 112 anni per costruire la Regina Viarum: la via Appia, tu ci hai impiegato solo 2 anni per dare a Roma un nuovo respiro culturale!
    Il direttore del Parco Regionale dell’Appia Antica

  6. Roma merita un uomo di cultura che ne valorizzi le sue pecurialità storiche politiche e umane. Non può essere alla mercè di di imprenditori senza scrupoli e cultura che la vogliono ridurre a un gran bazar caotico e senza storia. Berlusca e Bossi sono due avventurieri del nord che certamente non vogliono il bene del sud e di Roma capitale morale, civile e politica d’Italia.Lo stanno dimostrando giorno per giorno. E’ ora di dire basta agli scempi e alle storiacce di palazzo.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui