17 gennaio 2011

Il saluto di Umberto Croppi: “E pensare che avevo pronto il Museo del Futurismo a Roma”

 

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Discorso di elevato profilo quello che Umberto Croppi, defenestrato assessore alla cultura del Comune di Roma, ha pronunciato presso una gremitissima sala stampa di Montecitorio (con personalità come Luca Massimo Barbero, Pio Baldi, Mario de Simoni, Roberto Casiraghi e Clara Tosi Pamphili lasciate fuori dalla porta a causa del tutto esaurito). Nessun accenno polemico contro il sindaco. Ampissime garanzie di collaborazione al subentrato neoassessore Dino Gasperini. Questo l’approccio dell’incontro con la stampa che l’ormai ex assessore ha tenuto alla Camera, affiancato dai rappresentanti politici (Perina, Urso, Buonfiglio) di Futuro e Libertà, partito a cui Croppi ha aderito da alcune settimane. Parole alte, zero polemiche, politica intesa come spirito di servizio verso la cosa pubblica e la città. Questo il quadro di un discorso che ben presto però si è addentrato nei particolari dei due anni e mezzo di lavoro in un assessorato difficile e strategico. “Accettai l’incarico tremando, la più grande soddisfazione ora è quella di vedere chi all’inizio mi dava addosso, nella lista delle persone che mi testimoniano stima”. Ed è davvero lunga la lista, anzi le liste che spontaneamente si sono autogenerate per significare la vicinanza ad un assessore apprezzato in maniera ineditamente trasversale, una di queste ha raggiunto e superato le 600 firme nei soli due giorni del finesettimana.
Ma veniamo ai particolari, come dicevamo. Croppi ha puntato soprattutto a ricordare i tanti sforzi sul comparto dell’arte contemporanea. L’apertura del Macro (in contemporanea al Maxxi), il restauro della Pelanda, l’assegnazione sempre al Macro di nuovi spazi nell’ex Mattatoio, l’apertura del Museo Moravia, il successo della fiera d’arte contemporanea (“l’indotto che ha avuto me lo hanno detto i dati sui jet privati atterrati all’aeroporto: in quei giorni la città era diventata internazionale”) e la crescita, a due cifre, degli ingressi di tutti i musei civici. Una disamina veloce (“voglio parlare solo delle cose nuove che abbiamo aggiunto, dando per scontato che tutto quello che avevamo trovato lo abbiamo mandato avanti”) che però non trascura anche piccoli dettagli: il nuovo bando per la gestione di un teatro, l’apertura del bar di un museo proprio su Piazza Navona…
Consapevole di dover affrontare un 2011 terrificante, anche a causa delle assurde norme contenute nella Finanziaria e che molte volte già abbiamo segnalato, Croppi stava preparandosi il fieno in cascina dialogando con gli sponsor (“molti stavano diminuendo gli investimenti in altre città, anche del nord, scegliendo Roma”) e proprio con uno sponsor, Laura Biagiotti, stava immaginando l’apertura, negli spazi della ex Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, in Via Crispi proprio a fianco della sede di Gagosian, di un piccolo grande museo del Futurismo anche grazie ad un importante fondo di opere di Giacomo Balla. “Questa come tante altre piante che abbiamo seminato in città necessitano di cure e attenzioni da chi viene dopo di me e sono a disposizione per collaborare affinché tutti i progetti vadano in porto anche se non sono più assessore”, questo è Umberto Croppi.
Nel frattempo giungono i primi segnali da parte del Sindaco Alemanno, che dopo la conferenza di Croppi ha commentato: “Non si può non apprezzare lo stile e la sobrietà con cui Umberto Croppi ha commentato la sua esclusione dalla Giunta di Roma Capitale. Questo è l’elemento distintivo di un uomo di cultura, non attaccato alle poltrone e rispettoso delle Istituzioni. Una differenza che si vede tutta confrontandola con le odierne esternazioni di altri esclusi. A questo punto posso solo augurarmi che tra me e Umberto Croppi si possa stabilire una nuova forma di collaborazione a prescindere da ogni altra considerazione politica”.

 

[exibart]

4 Commenti

  1. Ma chi distribuiscele deleghe per i vari assessorati di Roma ? Non è il sindaco Alemanni. Allora perchè non riconferma Umberto Croppi. Forse, lo scandalo di Parentopoli ha coinvolto l’intera maggioranza di governo e non ha risparmiato nessuno, neanche quelli capaci. Ecco perchè sarebbe bene eliminare l’assessorato alla cultura !

  2. Abbiamo perso una opportunità.
    Una città che deve vedere la cultura contemporanea come valore assoluto nella continuità con la sua storia millenaria chiede attenzione per gli sforzi che le gallerie private stanno sostenendo: ora che Roma puo disporre di spazi pubblici espositivi di assoluto rilievo diviene ancora più importante una attività di coordinamento tra pubblico e privato, per operare in una sinergia efficace e produttiva.
    L’Assessore Unberto Croppi era aperto all’ascolto, garanzia di presenza e sostegno, ed a lui va il nostro ringraziamento.

  3. non mi sembra ‘sta gran perdita, invece di aprire un altra scatolina brucia fondi che si concentrino sullo scatolone (pacco) aperto a maggio

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