21 gennaio 2011

Il cerchio si chiude: Exibart… segnala, la Bevilacqua La Masa rettifica

 

di

Gli uffici
dell’Istituzione hanno subito disposto un nuovo, compiuto riesame di tutte le
domande, che si è completato con l’esclusione di 4 artisti compresi nella
graduatoria iniziale, per non veridicità o non conformità al bando delle
relative attestazioni e documenti allegati
”. Proprio così: questo il tono del
comunicato con il quale – “a seguito di alcune segnalazioni pervenute
(leggasi: commenti di Exibart) – la Fondazione Bevilacqua
La Masa comunica
di aver rivisto l’elenco dei nomi degli artisti assegnatari degli atelier per
il 2011.
Come scritto
ieri, le segnalazioni provenivano dal commentario in calce alla relativa
notizia del nostro sito: che ora quindi svela anche una affatto nuova funzione “sociologica”,
che ha portato a correggere una procedura che aveva danneggiato alcuni
concorrenti. I nuovi assegnatari ammessi sono dunque Nicola Angiuli, Nebojsa Despotovic,
Andrea Napolitano, Chiara Trivelli
, che si affiancano agli altri artisti già
ammessi e confermati in sede di graduatoria definitiva: Lia Cecchin, Nina Fiocco
(con Nicola Turrini), Martino Genchi, Giovanni Giaretta, Alessandra Messali, Luca
Pucci, Aleksander Veliscek, Serena Vestrucci
.

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Bevilacqua la Masa “alla sbarra” nei
commenti Exibart. E la Vettese
va a Canossa…

[exibart]

31 Commenti

  1. Gli artisti che disonestamente avevano falsificato la domanda quindi erano:

    ELISABETTA ALAZRAKI
    FABIO CIARAVELLA (STUDIO ++)
    DANIELE GEMINIANI
    NAMSAL SIEDLECKI (GUM STUDIO)

    Credo sia importante scriverlo perché gli italiani, e gli operatori dell’arte contemporanea non fanno eccezione, hanno una memoria molto corta.

  2. Non so se sollecitata da qualche assessore – spero che abbiate letto la delirante disposizione dell’assessore alla cultura della Provincia di Venezia (http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=2572) – o dai commenti livorosi di questo sito, però la BLM si è dimostrata un coniglio.
    Il regolamento parla chiaro – non c’è dubbio – ma in un Paese dove l’illegalità è diffusa, è necessario, lo dico con disappunto, aggirare le regole per permettere l’emersione della qualità. Lo dico per esperienza diretta, la presenza a Venezia di Fabio Ciaravella dei ++ (che non è uno spazio, ma un collettivo, caro LR), di Daniele Geminiani (che sta lavorando a un progetto importante e difficile in vista della Biennale) e di Namsal Siedlecki (che avrebbe portato l’esperienza di GUM Studio in città) avrebbe arricchito la vita culturale, almeno nel nostro piccolo mondo dell’arte contemporanea. Forse più gente sarebbe passata per gli atelier, quest’anno.
    Invece eccoci qui, a speculare sul meschino orticello, a pretendere, sbraitando come un leghista, la legalità delle piccole cose.
    Cara BLM, Vettese etc., era così difficile dire: “Il giudizio per il 2011 dei nostri curatori e giudici è insindacabile. Il regolamento è chiaro, ma alcuni degli artisti borsisti hanno presentato dei progetti molto interessanti per Venezia e per la Fondazione e hanno meritato per qualità l’assegnazione di uno degli studi. Comunque, per maggiore trasparenza, per l’anno prossimo rivedremo il testo di bando.”? Così complicato?

  3. Mi sembra una soluzione frettolosa per mettere a tacere la vicenda senza una presa di responsabilità. Se si riscontrano delle irregolarità in una concorso pubblico, il concorso salta.
    Perché in questo caso no? Perché siamo nel mondo dell’arte?
    L’arte non è una regione a statuto speciale. Per questo ho inviato una lettera al direttore della Bevilacqua La Masa. Eccola:

    Gentile direttore,
    sono Luca Rossi, torno a scriverle in merito alle irregolarità nelle selezioni per l’assegnazione degli studi della Fondazione Bevilacqua La Masa. Trovo che la decisione di eliminare dalla rosa dei selezionati gli artisti che avevano dichiarato il falso circa la loro residenza in Veneto (Elisabetta Alazraki,
    Fabio Ciaravella, Daniele Geminiani, Namsal Siedlecki ) e di sostituirli con i quattro successivi in graduatoria non meriti di essere presa in considerazione. Anche se la fondazione si è subito affrettata nell’ufficializzazione di questi nuovi dati, io consiglierei di agire con cautela.
    Quando in un bando o concorso pubblico, qualunque esso sia (anche se si tratta di giovani artisti!), la selezione è stata inficiata, i risultati vanno completamente annullati e ridiscussi. La selezione deve essere svolta nuovamente con precise garanzie che la Fondazione o chi per essa dovranno
    stabilire in maniera chiara. In altre parole ci dovrebbe essere un garante.
    Non si può liquidare la questione dicendo che gli artisti barano (anche perché se così fosse, dovrebbero incorrere in sanzioni penali). I controlli sui dati e la documentazione per le selezioni sono compito della Fondazione e in questo caso la Fondazione è quanto meno negligente. Alcuni potrebbero addirittura
    avanzare l’ipotesi che la fondazione sia connivente. Io non mi spingo fino a tanto.
    Proprio per evitare questo, le selezioni a cura della giuria composta dalla presidente Angela Vettese, e dal curatore Stefano Coletto, insieme ai curatori esterni Alessandro Rabottini, Chiara Vecchiarelli e Marinella Venanzi non credo
    siano valide, a tutti gli effetti.
    Non si sfugge, una nuova giuria dovrà riunirsi per valutare le candidature. Solo in questo modo non ci sarà più spazio per dubbi.

    Attendo suoi nuovi chiarimenti.
    Grazie.

    In Fede
    Luca Rossi

  4. Caro Beniamino capisco che Gum Studio, Studio++ e The Island siano realtà che stimi e che in alcuni casi abbiano dei buoni progetti. Però non mi sembra il caso di fare difese di ufficio.
    Ci sono tanti modi per proporsi in una città! Non esiste solo la Bevilacqua La Masa. Inoltre se ci sono dei requisiti per accedere alla selezione è cosa profondamente scorretta (prima ancora che illegale) dichiarare il falso. Questo tipo di atteggiamento è disonesto intellettualmente ed è sinonimo di arrivismo.
    Venezia è già vittima di un turn over spaventoso a livello turistico, ma anche culturale. non solo è una città museo, ma anche una città vetrina. Fenomeni come quello increscioso di cui sopra si inseriscono perfettamente in un processo di desertificazione.

    La Bevilacqua La Masa ha la funzione di vivificare il territorio: la fondazione è infatti solo un’istituzione cittadina (per di più con fondi assai ridotti). Questa è la dura realtà. Certo si tratta di una fondazione antica che fa bene il suo lavoro, ma vediamo di ridimesionarne la portata. Solo in un contesto nazionale dissestato e privo di reali punti di riferimento culturali le piccole istituzioni sembrano essere grandi.

  5. BENIAMINO FOSCHINI “Il regolamento parla chiaro – non c’è dubbio – ma in un Paese dove l’illegalità è diffusa, è necessario, lo dico con disappunto, aggirare le regole per permettere l’emersione della qualità.”

    A NOI QUESTI RAGIONAMENTI DA CONIGLI FURBETTI DISONESTI NON PIACCIONO, NE’ LA QUALITA’ DI MERITO GIUDICATA DA TE

  6. Foschini, un concorso pubblico ha delle regole che vengono rese note per essere rispettate. C’è poco da girarci attorno.
    La tua tesi dell’eccezione alla regola è assolutamente arbitraria e aberrante per il solo motivo che per ogni artista che hai citato tu sul territorio nazionale ce ne sono 50 altrettanto validi e con progetti altrettanto fighi che sulla carta, per seguire il filo logico da te proposto, avrebbero aggiunto nuova linfa al dibattito culturale della città e via discorrendo… Bene, tutti questi artisti bravi e meritevoli quanto quelli da te citati (e davvero non capisco perché dovrebbero essere da meno, forse perché non li segui?), non hanno inoltrato la domanda perché non in regola con i requisiti del bando.
    Inoltre, a mio modo di vedere, il tuo atteggiamento è a dir poco allarmante perché riassume in pieno l’approccio italioto alla materia: disapprovo ma mi adeguo, sto zitto e aspetto il turno, vedo ma non dico… in maniera per niente dissimile dal modus operandi che la nostra classe dirigente ci ha da tempo abituato e che tutti (TUTTI) nell’art world italiano criticano ferocemente ma che di fatto seguono con fedeltà, quasi automaticamente, in maniera assolutamente naturale…

  7. “aggirare le regole per permettere l’emersione della qualità”

    ma stiamo scherzando??? siamo un paese Bacato!!!
    Vergogna!!!!

  8. quello che scrive Beniamino Foschini sull’aggirare le regole appare davvero grave, specialmente pensando che sia un giovane curatore a scrivere questo.

  9. Evidentemente ci sono Luca Rossi più premurosi e rigorosi di me. Questo mi fa piacere. Nel paese di Berlusconi tutto sembra ammesso, le selezioni degli studi sono sempre state fatte in modo impreciso rispetto la residenza in veneto (norma che io non condivido). Esattamente come le selezioni per il Corso Ratti avvenivano per raccomandazione (forse solo quest’anno dopo alcuni miei post hanno rivisto certe cose sbilanciandosi sull’estero). Ma il vero problema, come ho scritto su Flash Art ad ottobre, e’ un certo clima apatico e disinteressato determinato dalla critica in Italia. Questo non crea le condizioni per formare e promuovere artisti interessanti (assenza di artisti italiani dalla scena internazionale che conta). In definitiva il problema e’ linguistico, e avere o non avere lo studio a venezia conta poco…se non per farsi un periodo di vacanza in laguna.

  10. Foschini sei impazzito?

    Che l’Italia sia il paese dei campanelli, del BungaBunga, del ComproOro, etc… ci è assolutamente ovvio.

    Ma la Fondazione BLM, già in posizione critica per scarsa serietà di protocollo (se non possibilmente in difetto deontologico) con un’affermazione ad Hoc, a seguito dello svelamenteo dell’inciucio, che ribadisse la sua posizione, si sarebbe condannata in modo clamoroso davanti alla Nazione artistica…
    (e per che? salvare 4 ragazzini? qui si fa politica Foschini… non l’ora di disegno dell’asilo mariuccia)

    Tu non sei stupido-

    Sei impressionabile.
    Sei affezionato ad alcuni artisti tuoi coetanei, ne sei entusiasta: ottimo!

    Non compromettere per ingenuità o cinismo (inadatto alla tua età), per solidarietà o compassione la lucidità di pensiero di cui potresti essere capace.

    Gli artisti che hanno falsificato le loro application sono maldisposti verso la legalità ed infantilmente poco furbi.

    In genere chi si senta furbo più del suo prossimo se ne resta a fianco scoperto ad aspettare un danno, che poi magari ti arriva da LR che per una volta segnala qualcosa di utile e non le solite cretinate.

    La BLM ha dimostrato un grave deficit di professionalità- una faciloneria (o una connivenza) improponibili soprattutto vista la sua storia.
    MA:
    Questi ragazzi: hanno mentito.
    In nessun modo e per nessuna ragione possono essere premiati, nemmeno sulla base di una presunta eccellenza.

    Molti artisti necessiterebbero dell’uso di uno studio a Venezia per un dato periodo… e forse, alcuni, potrebbero pure meritare i medesimi per tangibili ragioni di dossier.
    Perchè non ci proviamo?

    Non applichiamo per mancanza dei requisiti.

    Ho visto spessisimo i bandi aggirati su misura dell’ uno o dell’altro artista, conosco artisti quasi quarantenni per i quali… da circa sei anni il tempo… si è fermato.
    La stessa mia galleria in passato mi chiese di dichiararmi più giovane della mia età nei CV… tanto nessuno se ne sarebbe accorto (solita mistificazione troglodita per cui se hai meno di 35 anni sei un fenomeno spendibile-diversamente puoi crepare, anzi se non sei under 33 vieni direttamente crocefisso)

    é sufficientemente drammatico sentire di dover mentire sulla propria età- per vanità o per diletto, per non essere professionalmente o socialmente esausti
    … mentire sulla propria residenza/iscrizione formativa davanti ad un bando di concorso tanto chiaro e categorico… è piuttosto grave, passibile di querela, è falsa dichiarazione.

    Foschini, francamente, non dare TU il cattivo esempio con queste considerazioni

    – sei una persona intelligente, se stimoli gli artisti che apprezzi in questa direzione, o anche solo legittimi i loro comportamenti a posteriori- fai il loro male… perpetrando quello scenario italiano anni novanta di mezzucci qualunquistici e trasformismi che, tuttora, stiamo pagando con lacrime e noia…

    Mi dispiace che i ragazzi italiani siano così disperati/disonesti- se ritengono di avere una chance dovrebbero spendere energie laddove siano le condizioni, anche legali, per farlo.

    C’è penuria di “luoghi” anche questo è OVVIO-
    tu sei un curatore… il tuo dovere è aiutarli a trovare nuovi luoghi e nuove modalità per lavorare a dispetto delle condizioni date.

    Dove non c’è niente- tutto è da fare.

    Forse…

  11. “aggirare le regole per permettere l’emersione della qualità”

    ma di quale qualità stiamo parlando, la qualità di aggirare le regole, ah ok!

  12. che siamo in un paese bacato manco a dirlo, ma non mi pare proprio che ci fossero altri 50 progetti fichissimi con cui sostituire gli eliminati: “fichissimi” come quelli (++ e gum, ma anche theisland) non credo ce ne siano a disposizione, e pardon ma i nuovi risultati parlano chiaro.
    le modalità di selezione vanno riviste, questo è vero, ma c’è poco da fare: queste delazioni hanno tolto a venezia (che così moribonda come negli ultimi anni non s’era visto mai) delle gran belle occasioni. mica di vetrina eh, anzi di radicamento, progettualità a lungo termine, vita e non sopravvivenza insomma (e parlo anch io per conoscenza diretta degli interessati).
    sono assolutamente per la difesa della legalità, è una cosa per cui combatto ogni giorno, nelle piccole e grandi cose, pubbliche e private. ma qui il problema non è solo di legalità, è di criteri di azione sul territorio mi pare: di artisti veneti, doc o adottivi, sinceramente non mi sembra che ce ne sia tutto sto gran bisogno.
    e un’ultima cosa, se possiamo lasciamo in pace gli esclusi: non mi sembra che in alcun caso (se non molto moooolto velatamente) siano accusati di alcun falso in atto pubblico, almeno per il momento.

  13. (buona-)
    18/01/2011
    Luca Rossi
    “Almeno tre dei selezionati certamente (lo dico per conoscenza diretta) non risiedono in veneto, non ci hanno mai vissuto, nè studiato o lavorato.
    I selezionati a cui mi riferisco sono:
    Ciaravella Fabio (Studio ++)
    Geminiani Daniele
    Siedlecki Namsal (GUM studio)”

    (fede,)
    “La richiesta per uno studio presso la Fondazione Bevilacqua La Masa è finalizzata allo sviluppo del progetto introdotto a Venezia con la mostra  THE ISLAND_24 Month Meditation, che si è tenuta l’estate scorsa alla Sala del Camino in Giudecca ed è stata presentata in un incontro a Palazzo Tito il 9 giugno 2010. La mostra concludeva il mio periodo di  residenza per “Spot- studio dal vivo” a cura della “associazione e”.
    http://eventualmente.wordpress.com/2010/07/15/spot-n-2-the-island-exhibition/
    Il programma di lavoro di THE ISLAND per il 2011 prevede, oltre alla continuazione del rapporto con gli artisti coinvolti sul piano collaborativo, l’apertura del primo padiglione nazionale della Repubblica di Haiti alla 54 Biennale di Venezia.”

    (amen)
    Riguardo ad Haiti e al lavoro destinato a Venezia iniziato a dicembre 2009: attualmente è in corso una valutazione della problematicità politica messa in luce dal progetto, che dipende da una delicata relazione diplomatica. A giorni si deciderà se procedere con la presentazione ufficiale o indipendente di alcuni artisti di Haiti durante la 54. Biennale di Venezia.
    Visto che al momento non possono essere divulgate ulteriori informazioni, mi risulta difficile prendere con serietà i commenti superficiali dei mal informati, che affermano l’ estraneità di The Island al Veneto.
    Ringrazio la fondazione Bevilacqua per l’attenzione rivolta al progetto, (alla quale non posso contestare la decisione presa al riesame, poiché la mia domanda risultava incompleta), oltre alle persone che da tempo si occupano insieme a me dei contenuti sottesi. Potete trovare una breve intervista ad uno degli artisti haitiani condotta dalla BBC  nella sezione Upcoming sul sito di The Island, dove per altro è ben evidente il lavoro svolto a Venezia in passato e ora.
    http://www.islandtheisland.org/page_1/index.php

  14. quanto dice foschini è aberrante.
    condivido quanto scritto da loris, andrea, boia, mamma rosa.

    alcuni artisti sono intenzionalmente ed intellettualmente disonesti.
    vogliamo parlare dei curatori?
    se si scoperchia questo calderone non ne esce un buon odore.

  15. chiediamo trasparenza assoluta.
    pubblicate i CV e i progetti e i portfolio degli artisti selezionati e non selezionati.
    LA COSA CHE MI FA IMBESTIALIRE E’ CHE TRA GLI ARTISTI SELEZIONATI NON C’E’ NESSUNO CON UN CURRICULUM DECENTE. ANCHE TRA I RIAMMESSI.. IMABARAZZANTE!
    E NATURALMENTE LE MARCHETTE DELLO IUAV.
    PUBBLICATE I PROGETTI!!!! E’ UN NOSTRO DIRITTO SAPERE PERCHE’ NON SIAMO STATI SELEZIONATI E CAPIRE COSA DI MERAVIGLIOSO E’ STATO INVECE PROPOSTO DAI 12 “FORTUNATI”.

    E INOLTRE…. CHI E’ LA CHIARA VECCHIARELLI??? NON MI PARE NELLA POSIZIONE DI POTER SELEZIONARE PRATICAMENTE I SUOI COETANEI VISTO CHE NON E’ CERTAMENTE UNA CURATRICE AFFERMATA. IL PROBLEMA QUINDI STA A MONTE.. COME FATE A NOMINARE LA GIURIA DI SELEZIONE??? VISTO CHE SCEGLIETE GLI ARTISTI TRA I VOSTRI STUDENTI E’ NORMALE ACCIUFFARE I GIURATI TRA I VOSTRI EX STUDENTI!!

    LA BEVILACQUA E’ LA DEPENDANCE DELLO IUAV.
    VERGOGNA!

    MA LE AMICIZIE DI ANGELA FANNO QUESTO ED ALTRO! I GRANDI MIRACOLI ITALIANI!

    PUBBLICATE LE DOCUMENTAZIONI CHE VI ABBIAMO MANDATO. E POI VERGOGNATEVI.

  16. Ciao
    non capisco: ma il messaggio di Daniele Geminiani significa che alcuni vincitori e poi eliminati per i motivi che sappiamo, in realtà avevano lavori in corso per Venezia? Ma allora perché la fondazione ha dovuto toglier loro il premio?
    Ma che confusione sta nascendo? non solo in chi è esterno, ma pure in loro: il bando cerca artisti che hanno a che fare in qualche modo col territorio del triveneto (e non residenza in Veneto, come spesso si dice, e per triveneto si intende il nordest intero). Quindi è sufficiente anche il frequentare il triveneto per i propri progetti.
    I dubbi (o lo sconforto) a questo punto possono spingere a temere così una superficialità nei controlli? Personalmente credevo di sentirmi tutelato e in una ambiente serio perché la fondazione “segue” tutti con il proprio archivio… Ma se così non è ci sono altri parametri più seri piuttosto che la residenza da controllare: il reddito annuo.
    Ma a questo punto, sono dell’avviso che non vale la pena riflettere troppo e aspetterò il prossimo bando con la sensazione di partecipare a un gioco d’azzardo.. Pesante, visto che per presentare i progetti, si lavora sodo!

  17. Serena- non ho idea di chi tu sia-

    Ma chiaramente sei in difetto E OLTETUTTO se ritieni di aiutare i tuoi amici/congiunti con queste ulteriori difese all’indifendibile- rendi ancora più pregnante la dimensione di questo misero inciucio e ledi i tuoi amici.

    Queste piccole infamie… in ITalia si è imparato a minimizzarle di modo che si dimentichino in fretta… Diversamente continuando a sostenere l’assurdo, i nomi di questi 5 cretini ci rimarranno impressi nella memoria, compromettendo ulteriormente la loro posizione, anche futura.

    Mi pare che la figura di M. sia già in sè colossale- questi ragazzi non necessitano di avvocati del diavolo che perorino la loro causa aggravandone le conseguenze e di ulteriore pubblicità regresso.

    Quando si sbaglia- meglio ammetterlo e scusarsi.
    Intestardirsi sulla propria posizione è piuttosto ottuso e autolesivo.

    Dalle tue parole invece scaturisce una riflessione piuttosto interessante, così riassumibile:

    visto che “non hanno fatto l’application/io non li conosco/io non conosco il loro lavoro “EVIDENTEMENTE” non esistono altri artisti “fighissimi” in Italia, almeno Fighissimi quanto questi cinque miei amici…e i fatti parlano da soli… (?)

    Dove vivi bella? Serenamente nel mondo delle principesse Disney?

    Il lavoro di alcuni di questi artisti è già stato offerto all’ambiente professionale…al minimo posso dire: il nuove Messia non è ancora nato.

    SE non è bizzarro che il lavoro dei tuoi amici ti piaccia, è straordinario però, che tu implichi, in questa tua personalissima preferenza, che questi rappresentino una “crema” della meglio gioventù.

    Con il gigantesco “lodo” delle povere accademie italiane, inevitabilmente,
    la mediocrità dilaga, gli artisti giovani sono molto allineati su produzioni di compitini ben confezionati che paiono fotocopie (a loro volta) di Mousse e Kaleidoscope… mancano di sincerità, sono pigri e poco immaginitavi, sopratutto perpetrano il misunderstanding di “dover fare” quanto sia “giusto fare”- secondo parziali e piuttosto vecchie considerazioni estetiche/estetizzate, che sbirciano dai siti di gallerie note o dalle pagine dei free press, sono vittime di pessimi insegnamenti, mancati stimoli, del proprio arrivismo e di una vanità spaventosa.

    Molto noioso…molto ripetitivo e molto facile.

    I curatori, pigri/vanesi/vittima delle loro passioncelle e pochissimo preparati, continuano a sostenere questi modelli in un loop piagnone che ci portiamo avanti da anni.

    Si vedono collettive con 30 artisti, nella convinzione di visitare una malriuscita personale…

    Forse i tuoi amici… non sfuggono a queste considerazioni. Forse…

    Invece di difendere l’indifendibile aiutate questi giovani a ragionare su loro stessi- sui loro gusti, sulla loro sensibilità… se li premiate per essere già “vecchi” siete correi di una violazione all’individualità, che impoverisce una già miserrima condizione di appiattimento generalizzato.

  18. “Curatori che rubano i progetti ad altri curatori”

    Vero, peccato che Micol di Veroli sia tra quei curatori che copiano a man bassa altri e ben noti critici e traducono le recensioni dai siti stranieri e poi le firmano pure.

    qui l’articolo originale
    http://www.artinfo.com/news/story/34097/present-and-past/

    di Andrew M. Goldstein, Andrew Russeth
    Published: March 10, 2010

    poi Micol di Veroli (copia) e il 13 marzo firma
    http://www.globartmag.com/2010/03/13/the-artist-is-present-marina-abramovic-moma-recensione/

  19. Buongiorno Loris,
    leggo solo ora che lei mi ha simpaticamente accusato di copiare progetti di altri curatori. Ebbene sarei ben lieta se Lei li elencasse qui in questa sede, così da poter comprendere meglio. In seguito vorrei farle presente che l’articolo su Globartmag che Lei cita non è a mia firma è ma una traduzione con citazione in calce poco sopra i photo credits. I miei articoli sono sempre firmati in calce. In questo caso il mio nome compare solamente perchè sono l’amministratrice del blog che ha inserito la notizia. Sarebbe interessante parlare “realmente” con Lei, la invito a rendere pubblico il suo nome proprio come sto facendo io in questo momento.
    Ed invito tutti a maggiore serenità, con l’astio reciproco non si arriva a nulla.
    Micol Di Veroli

  20. Linda sono con te!

    E comunque se non fosse chiaro Daniele Geminiani è un artista non più giovane (dovrebbe avere tra i 34 e i 36 anni) con una certa carriera alla spalle, pronto a fingersi veneto pur di entrare in Bevilacqua La Masa. E’ una cosa un po’ penosa per lui. Ha fatto una residenza a Venezia, vuole portare un progetto per la Biennale e voleva spuntarla anche con la Bevilacqua. Questo non ha nulla a che fare con un sua presenza sul territorio, ma solo con una sfruttamento di tutte le vetrine artistiche che la città offre. La vetrina del giovane artista alla Bevilacuqa e quella dell’established alla Biennale. Un grande bluff!

    Non confondiamo le carte e vi prego di non continuare con ridicoli interventi in difesa dei quattro arraffoni.

  21. La partecipazione è riservata ai residenti o domiciliati nel Triveneto, o regolarmente iscritti ad Accademie di Belle Arti e/o Istituti Universitari delle regioni del Triveneto.
    L’età dei partecipanti, alla data di presentazione delle opere, dovrà essere compresa tra i 18 e i 35 anni.

    OVVERO: domicilio
    OPPURE: residenza
    OPPURE: iscrizione ad un corso di studi…

    del tri-veneto-
    OVVERO: regioni italiane del Veneto, del Trentino-Alto Adige e del Friuli-Venezia Giulia, escludendo i territori della Venezia Giulia oggi appartenenti a Slovenia e Croazia. (Triveneto secondo WIKI)

    credo che in passato alcuni artisti abbiano potuto corrispondere ai requisiti del bando grazie ad una domiciliazione, suppur fittizia… cmq rientrando nella categoria dei “domiciliati”.

    ai vari candidati sarebbe bastato iscriversi ad una università del veneto o del friuli… oppure ad un accademia, cosa certo meno oneroso economicamente, per essere in regola o affittare anche per un breve periodo un “domicilio” magari anche a Cortina d’Ampezzo e pagare anche una sola bolletta elettrica nominale.

    L’afferenza di un proprio progetto con il territorio del Triveneto o simili… non è previsto dal bando.

    Mi sorprendo che nessuno ci abbia pensato…
    bhè… di fatto SO che invece in passato questa soluzione è stata sfruttata.

  22. “Questo non ha nulla a che fare con un sua presenza sul territorio, ma solo con una sfruttamento di tutte le vetrine artistiche che la città offre. La vetrina del giovane artista alla Bevilacuqa e quella dell’established alla Biennale. Un grande bluff!”

    Cara Maria,
    per un artista cercare istituzioni che accolgano o “patrocinino” in qualche modo un suo progetto realizzato per il territorio in cui esse operano è una cosa quanto meno legittima, talmente logica che a me pare ovvia. E sul territorio si può agire in modo fugace e discontinuo oppure lento e costante, la forza dell’intervento è la cosa che dovrebbe essere valutata (in questo caso congiuntamente ai requisiti-sbarramento) dalla commissione, comparando la qualità delle proposte che le giungono.
    L’altra ovvietà che dici è che un artista cerchi delle vetrine per dare visibilità al suo lavoro. Ma va! Tu al suo posto ti infileresti in un tombino? Se fai l’artista forse devi ancora capire la necessità e l’importanza di gettare quello che fai in pasto al mondo-buona fortuna.

  23. Buongiorno Di Veroli,
    la fonte ArtInfo è stata aggiunta dopo la mia segnalazione.
    Cosa non complicata visto che (come dice anche nel messaggio) lei è l’amministratrice del blog.

    Insomma, finiamola di mistificare.
    Loris Buozzi

  24. Caro portavoce di Geminiani,
    non c’è niente di male a voler esporre in una città, ma esistono tanti modi. Ci sono tanti che possono “accogliere o patrocinare” un progetto esterno. Anche la stessa Bevilacqua, senza dover assegnare indebitamente uno studio…

    Il problema sta proprio nel pensare che l’artista abbia bisogno di vetrine per il suo lavoro. Se fosse solo così sarebbe un vetrinista.
    é evidente che un artista ha bisogno di esporre il suo lavoro ed è giusto che trovi i luoghi migliori, ma se uno è pronto a imbrogliare per la propria visibilità, allora si è un vetrinista.
    O come si dice a Roma un poraccio.

  25. giusto: “I curatori, pigri/vanesi/vittima delle loro passioncelle e pochissimo preparati, continuano a sostenere questi modelli in un loop piagnone che ci portiamo avanti da anni.” Linda Blair mi trova d’accordo.

    nel link segnalato Micol Di Veroli scrive:
    “Curatori che si fingono artisti, artisti che si fingono curatori, curatori/artisti che fanno i galleristi.”

    se di veroli lo scrive si vede che questa situazione l’ha vista e ha diversi colleghi/artisti/che si comportano in questo modo.

    facciamo il punto sulla situazione artistica e curatoriale in Italia.

    sarebbe il caso di alzare questo coperchio e vedere come vanno le cose.

  26. scrivo allo SCARTATO, senza polemiche puoi trovare il mio portfolio qui:
    http://www.sottobosco.net/pdf/nicoangiuli.pdf

    sono uno dei quattro artisti riselezionati, solo che come studente iscritto mi hanno segnato come angiuli nicola, ma se cerchi nico angiuli, qualcosa di mio si trova,
    mi auguro il meglio per tutti quelli che fanno ricerca seria

  27. Oddio, forse è meglio non vedere i portfoli…
    Guiotto che ha ammesso di essere escluso e di accettare perché gli altri erano più bravi, ha di sicuro un lavoro e una carriera più interessante dei ripescati.
    Meglio non sapere più niente!

  28. Caro ANGIULI

    la cosa che mi ha colpito di più del tuo portfolio è che metti in curriculum una mostra del 2009 curata da CLAUDIO BUZIOL. ti informo che CLAUDIO BUZIOL purtroppo non è più con noi già dal 2005.

    baci a tutti

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