“Io non conosco i
giovani artisti? Ma se anche Bonami e Paparoni ascoltano i miei consigli…”. Dopo
mesi di dichiarazioni che – a ben vedere – dichiaravano ben poco, di
informazioni date con il contagocce in mezzo a fiumi di parole già sentite
mille volte, di annunci che apparivano spesso improvvisazioni o illuminazioni
estemporanee, finalmente Vittorio Sgarbi capitola. E accetta di sedersi –
metaforicamente, in realtà parla fra ascensori, taxi e camerini televisivi –
per la prima intervista strutturata sul suo Padiglione Italia, che non poteva
che essere su Exibart.onpaper, pronto per l’anteprima ad Artefiera di Bologna.
“Con la direttrice
Curiger? C’è condivisione, ma anche irritazione… Mi ha plagiato!”. E poi
anticipazioni sui nuovi spazi, sugli sponsor delle tante mostre che comporranno
la presenza italiana, Pollock, Hockney, la collezione Elton John… Ma la vera
sorpresa deve ancora arrivare: Sgarbi “passatista”, alieno alle dinamiche del
contemporaneo e dei giovani artisti? Ma quando mai! I primi nomi che trapelano sorprenderanno
un po’ tutti: invitati a Venezia, ma anche nelle mostre sparse negli Istituto
Italiani di Cultura all’estero, con una sorprendente “cinquina” a New York, per
esempio… Eh no, inutile insistere, i nomi cercateli su Exibart.onpaper, a
Bologna e subito dopo in distribuzione in tutta Italia…
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Non sorprende che in questa Biennale di Venezia, si debba ancora parlare del solito pacchetto preconfezionato a tavolino di “artisti” italiani, segnalati e selezionati dagli amici degli amici. Ormai, la Biennale di Venezia è diventata un minestrone insipido, condito di vip, di artisti patinati, di cuochi curatori, di politici di turno e di degustanti cicisbei dell’informazione. Ha perso la sua missione originaria di osservatorio autonomo sul mondo della sperimentazione artisica internazionale. Al di là delle mode artistiche effimere, si tratta di riannodare i fili dell’arte con le autentiche istanze sociali e culturali della società, in un momento storico, in cui quest’ultima, sembra degenerata, inevitabilmente nella tragicomica rappresntazione popolare televisiva del “bunga bunga”.
mah secondo me sgarbi inviterà anche gente della street art tipo blu red etc per far vedere a tutti quanto è progressista e very alternative (inutile ricordare che i veri protagonisti della street art cioè i writer però non ci saranno) .
Savino, diciamolo, l’artista di cui questi signori discorrono non è piu’ utopista e di conseguenza estraneo a ogni orizzonte di sana eversione.
Lo hanno “sistemato” in una bara, come Lenin.
un saluto, Savino.
a me piacerebbe, Nino Caffè, Alberto Sughi, Antonio Riello e Paola Pezzi…lo stress da bunga bunga lo lascio agli inutili rompipalle che non hanno altre idee al di là del rispolverare qualcosa che è fortunatamente e definitivamente M O R T O.
ma paola pezzi chi è la campionessa di mountain bike?
“a me piacerebbe” tizio caio sempronio .
Ecco uno spettatore ideale della Biennale ridotta a una innocua “San Remo” da godere tranquillamente seduti nel divano di casa.
p.s. : cosa poi sarebbe morto ?
Sono l’artista di Trieste Pino Giuffrida. Vi scrivo per farvi una richiesta : potreste candidarmi Voi per la Biennale di Venezia 2011? So che può sembrare Una richiesta Assurda ma non hò chi mi candidi. Avevo già scritto al Prof. Sgarbi, ma non hò ottenuto risposta. Io vi posso dimostrare sul concetto della mia arte con concetto filosofici esistenziali e Foto di miei lavori ccirca 140 ma questi non sono naturalmente tutti questo è riportato su Face Book Se guardate bene tutto sul mio profilo vi farete un’idea, I lavori sono di diversi periodi. Sarei onorato se Voi vorreste tenere in considerazione questo che Vi hò chiesto. Mi tengo a Vostra Disposizione. Per dimostrarVi Il mio Impegno in Arte Io vado sempre a tema. Colgo l’occasione per salutarVi . Vi scrivo il mio indirizzo Pino GIUFFRIDA Via Zanetti ,6 33050 Fiumicello ( UD ) cell. 320 8346250—————————————-P.s. Quali sono gli artisti del F.V.G per la Biennale di Venezia 2011
Grazie di tutto
Pino di Trieste è un genio