24 gennaio 2011

Caravaggio “tecnologico”? La risposta da un ciclo di incontri romani…

 

di

La Cena in Emmaus di Caravaggio, a Brera
Caravaggio
utilizzava ausilii ottici nella creazione dei suoi capolavori? Conosceva l’uso
di lenti e specchi? Nella sua consapevolezza dell’uso della luce c’era qualche
aiuto tecnico, se non tecnologico? In occasione del recente centenario, sul
grande artista seicentesco è stato detto di tutto e di più, e la sua opera è
stata studiata nelle più minime particolarità e sfaccettature. Eppure uno
studio approfondito su questi aspetti forse mancava.
A colmare la
lacuna provvede ora il ciclo di conferenze dal titolo Caravaggio: lo studio del
genio, proposte e problemi
, ideato a Roma da Rossella Vodret e curato da Marco
Cardinali, Maria Beatrice De Ruggieri e Giulia Silvia Ghia. Nella Sala Altoviti
di Palazzo Venezia sfileranno fino a metà febbraio studiosi italiani e
stranieri, da Sybille Ebert-Schifferer (Biblioteca Hertziana, Roma) a Sven
Duprè (Centre for History of Science, Gent), Mina Gregori (Fondazione Roberto
Longhi, Firenze), Robert Wald (Kunsthistorisches Museum, Vienna).

Primo
appuntamento: martedì 25 gennaio 2011 – ore 17.30
Palazzo Venezia –
Roma
0688522517
www.munus.com

[exibart]

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