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Trovata furbetta, giusta giusta per sfruttare l’eterno
clamore mediatico e la (pre)potenza comunicativa del nome Berlusconi? Forse, un
po’, ma poi a guardare la data – 2004 – neanche tanto.
È il Berlusconi-in-barile creato dal peruviano Jota
Castro, parte di un trittico che vedeva il medesimo trattamento riservato a
Tony Blair ed a George W. Bush. I leader visti come prigionieri di barili (di
petrolio?) agghindati dalla rispettiva bandiera nazionale, che tentano la fuga
con atteggiamento lievemente cattelaniano (colpisce il riferimento alle mani
dell’artista che esce dal pavimento in Untitled, del 2001). Ora – forse perché gli
altri leaders non sono più in “sella” – l’artista ha smembrato l’opera, ed il
Cavaliere è finito nello stand della galleria bresciana…
Castro, parte di un trittico che vedeva il medesimo trattamento riservato a
Tony Blair ed a George W. Bush. I leader visti come prigionieri di barili (di
petrolio?) agghindati dalla rispettiva bandiera nazionale, che tentano la fuga
con atteggiamento lievemente cattelaniano (colpisce il riferimento alle mani
dell’artista che esce dal pavimento in Untitled, del 2001). Ora – forse perché gli
altri leaders non sono più in “sella” – l’artista ha smembrato l’opera, ed il
Cavaliere è finito nello stand della galleria bresciana…
[exibart]
Più che smembrarla, avrei preferito che l’artista se la fosse tenuta nel proprio studio…
in una fiera che definire penosa ritengo sia un eufemismo, dove emerge solo la demenzialità delle richieste dei prezzi, vedere che anche Minini si presta a certe ridicole puttanate mediatiche e degne solo di disgusto(non per l’argomento in sè,ma per il tentativo di sterile strumentalizzazione per attirare presenze)ci fa capire quanto in basso sia caduto questo mercato…che può attirare solo polletti da spennare.