29 gennaio 2011

Da Bologna: senza sosta s’avanza la Biennalizzazione di Arte Fiera

 

di

Altro che crisi. Altro che Art White Night che
quasi non si doveva fare se non fossero intervenuti gli sponsor. Noi che, di
mestiere, “lavoriamo” gli eventi, li incaselliamo in appositi database e li
formattiamo per presentarli ai lettori lo possiamo dire chiaro e tondo: mai
come quest’anno il numero di appuntamenti collaterali ad Art First è così
ricco. Mai come quest’anno il livello di interesse delle “cose” a latere è così
elevato.
La diretta conseguenza di tutto questo è quel po’ di “effetto biennale” che
probabilmente era quello che anche i boss di Arte Fiera cercavano. Dove per
“effetto biennale” si intende quella sovrapposizione di orari e quella
necessità assoluta di ubiquità tipica delle giornale di vernissage della
megamostra veneziana. Hanno contribuito a questo anche le numerosissime serate,
cene, party che hanno messo gli operatori culturali (peraltro già stremati da
una fiera che si sviluppa sulla superficie di alcune decine di ettari…) di
fronte all’imbarazzo della scelta.
Frequentare la festa del Premio Furla? Andare in una delle meravigliose dimore
delle dinasty collezionistiche felsinee (dai Golinelli ai Maccaferri) che in
questi giorni ricevono a spron battuto? Salire sulla più unica che rara
casa-torre del gallerista Enrico Astuni che aveva chiamato in cucina anche un
ottimo giovane chef? Passare la serata ad ascoltare Marina Abramovic…?
Insomma, biennalization…

[exibart]

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