29 gennaio 2011

Da Bologna: niente risse, in giro in fiera c’è un ex campione dei pesi medi…

 

di

Sumbu Kalambay
Tranquilli, non si prevede che possa finire a
cazzotti, anche se domenica molti riconosceranno in giro per i padiglioni di
Artefiera un ex campione dei pesi medi come Sumbu Kalambay. Presso l’Art Café
di Artefiera si presenta infatti il libro Day of the fight, di Gabriele Tinti, pubblicato
per l’editore Drago di Palermo, con disegni di Wainer Vaccari.
Un progetto – spiega il curatore – che mita a “confondere
i piani, creare dei cortocircuiti tra il mondo dello sport e quello dell’arte,
cosa che ho già realizzato attraverso la mostra Box(e) da Jerome Zodo a Milano
”.
Occhio comunque a non pestare un piede a quel visitatore molto particolare…

Domenica 30 gennaio 2011 – ore 11.3
Art Café di Artefiera
www.dragoedizioni.it

[exibart]

16 Commenti

  1. L’ inutilità delle fiere é palese .
    Basta si paghi e si può presentare ogni fesseria .
    Solo una cafona questione di soldi …
    quali differenze ci sarebbero con la televisione …

  2. Quanto si può andare avanti con queste porcate .
    Per attirare l’ attenzione trovare un legame tra arte e sport .
    Che cag…
    Possibile ci siano persone così commerciali !
    Sembra lo Sgarbi dei poveri con le trovare delle belle tipe che si spogliano davanti ai capolavori dei secoli passati .

  3. Lo sport è cultura tanto più la boxe che da sempre è considerata un’arte nobile…come negarlo! ben vengano i progetti che ne tengono conto, che riescono a rivitalizzare situazioni d’incontro altrimenti trite e ritrite…

  4. Anche lo sport è una forma d’arte.
    Non vedo il problema se il mondo dello sport e dell’arte si incontrano…..anzi.
    Trovo sia una bella iniziativa e un libro che senz’altro leggerò.
    Non sarebbe meglio leggerlo e sapere di che trattasi prima di sparare a zero?

  5. Commentare senza essere informati pare sia uno sport nazional popolare. D’altronde l’Italia è piena di persone che non fanno né mai faranno nulla di propositivo. Ho conosciuto Tinti leggendo il suo libro pubblicato per Damiani con le immagini di FrankoB dove l’autore riprendeva un concetto di Walter Pater (non esattamente il blogger della porta accanto..ma forse siamo ad un livello di sofisticazione non raggiungibile dai più) che affermava la necessità di considerare il combattimento come una delle belle arti. Ho partecipato poi alla mostra da Jerome Zodo dove egli ha portato un vero combattimento in una Galleria d’arte, scegliendo pugili e artisti importantissimi. E’ stato un evento fantastico a detta di tutti gli intervenuti. Magari vederne ancora!

  6. il combattimento non è una forma d’arte né tantomento di bella arte, è la rappresentazione di esso in un determinato luogo che si può definire (bella) arte. questo è lo stesso discorso dell’orinatoio che portato in un museo diventa opera d’arte, ready made blablabla object trouve, merda d’artista in scatola etc . tutte stronzate insomma . è vero c’è proprio tanta gente che commenta perchè ha un computer e una connessione internet donando i suoi comment trouvé del cazzo, l’importante è sfanculare a oltranza chi fa solo per l’esigenza di dover fare qualcosa di propositivo, ma vai a fare snorkeling che è meglio .

  7. Violenta non è la boxe, che ha le sue regole e impone di misurarsi in solitudine con l’avversario. Violento è chi, nascosto dietro lo schermo di un computer, giudica senza conoscere, senza aver visto o letto. Io in fiera c’ero e ho trovato la presentazione del libro davvero “delicata”.

  8. è incredibile come dei signori nessuno si permettano di liquidare con tanta superficialità signori come Marcel Duchamp e Piero Manzoni…signori che hanno fatto – loro sì e loro senza dubbio – quella che si chiama storia dell’arte! per favore alziamo il livello dei commenti…

  9. L’idea di portare un campione del mondo in un museo e di creare eventi di boxe dentro gli spazi d’arte è qualcosa di importante in un ambiente fighetto e anestetizzato!!
    Grande Tinti…continua così!!

  10. @giacomo
    vedremo se tra 200 anni ci sarà ancora qualcuno che considererà i tuoi eroi s.t.o.r.i.a.d.e.l.l’a.r.t.e., penso che tu sia troppo ottimista . inoltre la parola -STORIA- nel nuovo millennio e nell’era di internet è un concetto molto relativo, CAZZI GIGANTI spacciati come reperti archeologici autentici da fujiwara per esempio possono testimoniare questo, non a caso in una rivoluzione pilotata dai servizi segreti filoisraeliani come quella egiziana la prima cosa che hanno fatto è oscurare internet . perchè la verità di regime e la storia devono coincidere ed essere una e solo una . un po’ come gli dei che una volta erano numerosi e dopo si sono ridotti tristemente al monoteismo .

  11. L’idea di portare un campione del mondo in un museo e di creare eventi di boxe dentro gli spazi d’arte è qualcosa di importante in un ambiente fighetto e anestetizzato!!
    All’ autore Tinti bisogna riconoscergli i meriti delle sue iniziative o almeno fargli delle critiche costruttive! Continua così.

  12. siamo alle solite…c’è chi nell’arte contemporanea fa ricerca appassionata aprendosi a nuovi orizzonti e contenuti, e per questo ringrazio gabriele tinti, e chi invece, senza aver conosciuto a fondo quel progetto, ne pregiudica i valori.
    anche io ero a milano alla jerome zodo contemporary e posso assicurarvi che è stato davvero un evento eccezionale!
    l’arte oggi ha bisogno più che mai di uscire da logiche consuete e di centrare l’attenzione su nuove esperienze, questo dell’incontro con la boxe ne è un esempio straordinario.

  13. All’interno della ricerca di Arte del Corpo che Jean Clair ha istituzzionalizzato nella sua Biennale di Venezia, il lavoro presentato da Gabriele Tinti è un passo avanti.
    Il corpo diventa il luogo non solo rappresentato ma vivo all’interno della galleria d’arte e invece di partire da un concetto artistico si parte dalla “strada” per conferire dignità estetica ad un evento comune nobilizzando gli autori e chi ne fruisce

  14. a bologna in ogni caso ci sono campioni mondiali muay thai che hanno partecipato al K1 (anzi ora vivono a milano ma fa lo stesso —-> http://www.muaythaidiego.it/) mica noccioline, la boxe ormai va bene giusto per dolce&gabbana e loro emuli fashion, e l’esterofilia arriva a tal punto che si chiamano negretti sformati di 60 anni per far brutto, fate ridere . cercatevi su youtube MIRKO CROCOP per farvi un’idea di chi mena veramente che altrimenti qualcuno potrebbe anche credervi .

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