30 gennaio 2011

Da Bologna: l’insostenibile disagio del micidiale quartiere fieristico. Ovvero: è proprio obbligatorio allestire una fiera in un posto inospitale?

 

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78827
Ma davvero non ci sono alternative? Ma davvero una fiera deve per forza essere organizzata in un quartiere fieristico anche se quest’ultimo è lontano anni luce da standard minimi di decenza sotto ogni punto di vista, dalle infrastrutture alla ristorazione? Davvero i galleristi – clienti della fiera – sono contenti di vedere trattati a pesci in faccia i collezionisti – clienti loro! – e per conseguenza vedere diminuire giocoforza il proprio giro d’affari?
La rabbia più forte è vedere che il secondo compound fieristico del paese, secondo solo alla Fiera di Milano, è collocato senza manco vergognarsi un po’ in una landa mal collegata da svogliati tassinari che costringono attempati visitatori a secoli di fila (in piedi, sotto la pioggia, sotto la neve) in attesa della prossima auto bianca. E’ dotato di servizi di ristorazione che gridano vendetta, buoni solo a trattar male gli avventori, rubare tempo prezioso (che è denaro, sia chiaro!) in attese e file, cari arrabbiati e di scarsa qualità. Sabato pomeriggio, ore quindici e qualcosa, fiera piena zeppa all’inverosimile, il grande ristorante self-service in cima a tutto chiude letteralmente le casse in faccia ai tanti ospiti della fiera in cerca di un panino per poter andare avanti senza svenire: “alle 15.30 si chiude, non facciamo deroghe”, spiegavano gli addetti al ristorante. Ma se in un posto dove si devono concludere affari e dove il business dovrebbe essere l’unico scopo ci si comporta come impiegati del Catasto non c’è qualcosa che non va?
Quanto costa tutto questo in termini di mancati affari per gli espositori che pagano profumatamente ogni singolo metroquadrato? Mezzi pubblici fetenti e inadeguati, taxi insufficienti e impossibli da trovare, file indiavolate per mangiare, per bere, per utilizzare il guardaroba (ovviamente a pagamento). Quante ore vengono sottratte ai collezionisti ed ai potenziali tali da un quartiere fieristico che non riesce a garantire degli standard di qualità accettabili?

[exibart]

10 Commenti

  1. ben detto! anzi, non per infierire, ma vorrei aggiungere che il disagio colpisce anche chi si reca in fiera con un’auto privata (parcheggi inadeguati e troppo cari); e, spiace dirlo, anche di sera Bologna non è granché ospitale, se non si fa in tempo si rischia di non poter cenare… ma dopo essere stata in Fiera fino a tardi, una persona avrà anche il diritto di fare una doccia prima di rifocillarsi?

  2. meglio non fare le fiere cercando altre strade per la visibilità dell’arte con minor vincoli economici che ne pregiudicano i risultati

  3. Ben detto !
    Finalmente qualcuno dice la verità.
    Non è un caso che molte ottime gallerie non hanno confermato la loro presenza quest’anno. Ed Artissima, vista l’ultima dislocazione nel deserto, si sta avviando sulla stessa strada.

  4. è un problema, certo, mio come di tante altre persone. ma sono tenuta per forza a conoscere “i posti giusti”, pena la condanna a vagare come un’anima in pena nel coprifuoco generale?

  5. Trasferite la Arte Fiera a RIMINI, c’è una fiera fantastica, su di un solo piano con enormi padiglioni tutti allineati e facilmente raggiungibili, davvero enormi con la volta in legno e un’acustica stupenda.
    Che dire poi della piscina interna, con il portico intorno.
    Forse è più grande di quella di Bologna.
    E di sicuro i luoghi dove alloggiare bene e a buon prezzo non mancano.
    Il tutto circondato da grandissimi parcheggi custoditi!

  6. Sacrosanto, ristorazione pessima, qualità del cibo imbarazzante, location e strutture orribili, cortesia totalmente assente e anzi parecchie brutte maniere da parte degli addetti. Il problema è politico? è un problema di appalti? Perché prendere esempio dal modello Roma non pare così impossibile.
    A proposito..vogliamo parlare dei servizi igienici?

  7. @ap
    eh sì direi di sì, una cercata su google se uno vuole mangiare bene o a ore tarde non fa mai male. se bologna è una città da coprifuoco brescia allora cos’è no parliamone

  8. Purtroppo devo constatare che nessuno meglio di me, lavoratore, conosce la situazione fieristica. Devo dare un giudizio buono, tuttavia, all’ente fieristico perchè in tutti questi anni ha vissuto nel perenne disinteresse della città nei confronti del businnes fieristico. Non è colpa certo di Bolognafiere se i taxi preferiscono andare all’aeroporto per aspettare corse più remunerative; non è certo colpa di BolognaFiere se azionisti facoltosi (solo quando si parla di ricavi) non sfruttano a pieno i loro poteri per cercare di soddisfare la domanda sempre crescente di servizi di collegamento; non è colpa di Bolognafiere se la fermata ferroviaria direttamente dentro il quartiere non viene mai utilizzata; e potrei dire altro che va dal servizio alberghiero carissimo in occasione di manifestazioni a quello dei parcheggi. Infine un appunto sulla ristorazione croce e poco delizia del quartiere: non è solo il cibo che fa male, ma anche la poca concorrenza! A buon intenditor poche parole……

  9. Ma è vero che Arte Fiera è tra le fiere più care in Europa per i galleristi ?
    Se fosse vero sarebbe ridicolo, offrono servizi mediocri e garantiscono solo una audience italiana senza nessuna apertura al collezionismo internazionale.

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