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Ma vuoi vedere tu che, niente niente, il pubblico di Arte Fiera sta cambiando pure lui. Vuoi vedere che al classico generone che “io non ci capisco niente d’arte, ma ad Arte Fiera ci vado” si sta sostituendo una audience più sofisticata, attenta (non necessariamente all’arte, ma anche semplicemente alle mode), colta e preparata? Vuoi vedere che la crescita, questa si esponenziale, del pubblico del contemporaneo in Italia determina e determinerà anche un cambio di orientamento nell’economia reale e dunque nelle scelte di acquisto dei collezionisti-di-professione ed in quelli improvvisati?
Sta di fatto che a Bologna, quest’anno, le voci di corridoio danno piuttosto felici e soddisfatti i galleristi giovani, poco conosciuti, in grado di presentare artisti emergenti a prezzi concorrenziali (il limite dei 5mila euro, ma anche quello dei 3mila è ormai un discrimine importante), e per contro abbastanza delusi o almeno attendisti i big (due nomi? Artiaco e Minini) per cui vendite e affari risultano “troppo lenti”.
Non sarà mica che Arte Fiera ha iniziato ad intercettare quel pubblico, in aumento, di collezionisti e appassionati letteralmente forzati dell’ultima novità e dell’artista giovanissssimo da mostrare agli amici in salotto?
[exibart]
Io ho ricevuto report diretti e indiretti che testimoniano di un analfabetismo del pubblico. E non necessariamente per colpa o apatia del pubblico. Questo crea disinteresse reale, c’e disinteresse anche per i tagli alla cultura (che forse sono una manna); il sistema di gallerie si regge su quei pochi collezionisti più o meno distratti e feticisti. Per non parlare della sovraproduzione di opere (diminuzione valore), dell’assenza di riferimenti critici e valoriali per creare valore di gusto e di mercato, della bassa qualita’ delle opere. Dove sono i giovani italiani di ieri e dell’altro ieri? Quanti collezzionisti imbrogliati? 3000, 5000 euro..ma per cosa? Per chi???Ma se c’e la vogliamo raccontare, facciamo pure. L’unica operazione veramente interessante mi sembra quella del Sig. Rossi qualsiasi.