02 febbraio 2011

Giallo in Sardegna: spariscono 2000 opere di Maria Lai, indagata Angela Migliavacca Grilletti

 

di

Maria Lai
Da tempo,
nell’ambiente, si vociferava sul rapporto di estrema fiducia tra Maria Lai e
Angela Migliavacca Grilletti – ex gallerista, editore, direttore della
Fondazione Stazione dell’Arte a Ulassai dedicata all‘artista novantaduenne,
nonché mercante-factotum della stessa – e sulle conseguenze che a lungo andare
ne sarebbero derivate. Perché un conto è affidarsi a chi si occupa della
promozione e delle vendite un altro è vincolare l’intera produzione rigorosamente
alle regole di una persona, in questo caso la Grilletti, che da 30
anni custodisce e gestisce in completa autonomia tutto ciò che riguarda Maria Lai.
Organizzando mostre, allestimenti e convegni, vendendo a gallerie e
collezionisti e riscuotendone il ricavato, oltre ad incassare finanziamenti
pubblici destinati a mostre e progetti, ma – a quanto pare, tra le altre cose –
non rendendo conto delle vendite.
Gli effetti negativi del male assortito connubio si sono fatti attendere e sono
recentemente esplosi come il vaso di Pandora, tant’è che la Grilletti è indagata
dalla Procura della Repubblica di Cagliari in seguito alla denuncia di Maria
Lai che l’accusa di appropriazione indebita di quasi 2000 opere. Ma andiamo con
ordine. Tutto ha inizio lo scorso novembre quando la Grilletti si presenta a
casa dell’artista invitandola a firmare materiale cartaceo e fotografico in
bianco per un totale di 300 pezzi. Dopo averne siglati una ventina, l’artista
insospettita chiede spiegazioni ma viene liquidata dalla mercante che intanto requisisce
i fogli firmati e si congeda. Da qui la revoca immediata di ogni incarico, la
diffida dall’utilizzare la documentazione firmata e la richiesta di
restituzione di tutte le opere in suo possesso accompagnate da un rendiconto
del venduto. Non arrivano risposte. Intanto Maria Lai chiede il blocco delle
vendite alle gallerie che la rappresentano – tra cui lo Studio Stefania
Miscetti e la Galleria
dell’Incisione di Brescia -, e poco dopo viene a conoscenza di alcune
fotografie delle opere in mostra a Berlino – alla Galleria Isabella Bortolozzi
fino allo scorso 18 dicembre – finite nelle mani di probabili acquirenti,
autenticate sul retro ma a sua insaputa.
Dopo aver rivendicato il pagamento di 30 anni di attività e puntualizzato di
voler replicare alle accuse, Angela Migliavacca Grilletti – erroneamente
definita gallerista in quanto ha gestito la Galleria Duchamp
a Cagliari fino al 1992, anno della chiusura ufficiale, dopodiché non si è più
avuta notizia di attività alcuna che non fosse legata a Maria Lai – si è chiusa
nel silenzio più assoluto. Mentre dall’altra parte continuano ad emergere
elementi sempre più inquietanti come i diritti d’autore su libri, dvd, e saggi
mai pagati dalla casa editrice Arte Duchamp, di proprietà della Grilletti e la
scomparsa di molte delle opere realizzate negli ultimi 10 anni. Inoltre
l’artista non avrebbe mai ricevuto il ricavato e l’invenduto che la Galleria dell’Incisione a
Brescia avrebbe consegnato alla mercante di recente. (roberta vanali)

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7 Commenti

  1. la grande Maria Lai non merita tutto questo! Ansi ci vorrebbe un riconoscimento alla sua splendida carriera mai tradita e alla sua splendida creatività.

  2. Gli artisti italiani, anche i grandissimi artisti come Maria Lai, sono sempre oggetto di orrende speculazioni…
    é molto triste.

  3. purtroppo in Italia vengono presi di mira anche gli artisti emergenti giovani ed inesperti.. parlo per esperienza personale dopo una mostra a roma, non ho mai più rivisto nulla, e il gallerista è scomparso…

  4. Sono in possesso di due quadri della Sig.ra
    Maria Lai datati 1977.
    Sono stati acquistati da mio padre, oggi li ho in eredita’. Visto quanto accaduto come mi devo
    comportare se volessi venderli.
    Saluti
    Demontis Daniele

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