03 febbraio 2011

Da AAF Milano: Fiera giovane e rock, buona la prima per Affordable Art Fair

 

di

Un’opera esposta alla Affordable Art Fair

A venti minuti
dall’apertura il Superstudio Più è già gremito di gente accalcata per
accreditarsi. La musica altissima all’ingresso e le prima facce fanno subito
intuire il tipo di pubblico che frequenterà questa fiera: giovani,
giovanissimi, esordienti, siano essi artisti o collezionisti.

Eccola, la prima
tappa italiana dell’internazionale Affordable Art Fair, l’atteso appuntamento
che ha trovato casa a Milano in via Tortona 27. Il padiglione è enorme, ma gli
spazi sono sfruttati al centimetro, gli espositori hanno a disposizione stand
piccolissimi densi di opere, forse troppe, impressione a caldo confermata da
Aura Zecchini, che non ha perso l’appuntamento per esporre. Nel percorso
labirintico si incontrano moltissimi spazi e gallerie italiane, oltre a un
discreto numero di espositori provenienti dal resto del mondo “che – come ci
spiega la gallerista Maria Yvonne Pugliese – fanno parte del circuito
espositivo di AAF nato a Londra e in espansione continua
”.
Marco Trevisan,
direttore della sezione milanese della fiera, ci parla dei criteri di selezione
delle new entry italiane e delle veterane straniere, spiegandoci che “la
proposta arriva dalle gallerie che vengono in seguito valutate dal comitato scientifico
composto da esperti come Denis Curti, Alberto Zanchetta, Flaminio Gualdoni, e dall’organizzazione
di AAF
”.
Lo spazio si
riempie sempre di più, frutto di un ottimo lavoro di comunicazione che ha pienamente
soddisfatto i galleristi, da parte loro infatti emerge un discreto ottimismo,
come suggerisce Renata Bianconi, “l’evento è una novità per l’Italia, sta
soprattutto dalla parte dei giovani artisti, garantendogli una grande
visibilità
”. Tutti si aspettano di vedere come risponderà il mercato, anche se aleggia
un sentimento positivo, frutto del successo ottenuto all’estero dalle
precedenti edizioni.
Incrociamo un
visitatore over sixty che, come è facile prevedere, storce il naso, mentre tra
i giovani artisti si riscontrano pareri contrastanti, c’è chi lamenta la
mancanza di qualità, chi elogia eterogeneità e freschezza, chi fa notare come
certi ambiti, videoarte ad esempio, non siano stati minimamente trattati. L’artista
Elena Monzo in primis apprezza la versatilità dello spazio espositivo e poi
tenta una sintesi di ciò che è possibile trovare esposto: “mi sembra di percepire
l’influenza di due correnti, una di stampo statunitense che si ispira al Pop e
alla Lowbrow, l’altra più europea, oscura, con colate di colore, depressive!
”.
Altrettanto interessante il parere di uno degli organizzatori di Step09,
Francesco Gattuso, che a novembre ha portato a Milano un evento molto in linea
con AAF, entusiasta di questa nuova fiera che insieme a Step09 crea un nuovo
terreno di gioco per l’arte, una nuova utenza. Considerazione post
inaugurazione ancora del soddisfatto Trevisan: “l’inaugurazione è stata un
grandissimo successo: circa 2000 persone, in pieno spirito AAF erano presenti
varie tipologie di visitatori, provenienti da diversi settori come moda e
design tutti paralleli e complementari a quello dell’arte
”. (nila shabnam
bonetti
)

www.affordableartfair.it

[exibart]

 

1 commento

  1. il tema della gioventù come valore non basta. c’è anche l’aggettivo “rock” nel titolo a suffragarla. quasi quasi mi faccio uno shampoo.

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