06 febbraio 2011

Cara mamma ti scrivo… Originale progetto familiar-artistico di Alessia De Montis

 

di

Il progetto per l’installazione site specific
Siamo nel secolo
cinese, nell’era di internet, ci scambiamo e-mail e leggiamo gli e-book, ci
incontriamo su facebook e c’indignamo su wikileaks, in attesa dell’energia
pulita e inesauribile, e della conquista dei nuovi sistemi solari. Ma tutto ciò
non può farci dimenticare che siamo e restiamo figli di mamma e di papà (vabbè,
pure di papà e papà in alcuni casi). Insomma, teniamo famiglia. Da quando Freud
ha inventato la psicanalisi è passato poco più di un secolo, ma il rapporto
familiare sembra essere passato in secondo piano nella coscienza collettiva. E
se il Sessantotto ruotava intorno alla ribellione generazione, dei figli contro
i genitori, il terzo millennio ha da tempo archiviato la questione per
dedicarsi al tema più astratto del precariato, del “velinismo”, del
“bamboccismo”, dove non c’è più conflitto tra una tesi e un’antitesi ma solo
una condizione astratta, senza tempo e senza evoluzione, come un deserto
marziano.
Anche per
questo, commuove un poco l’iniziativa artistica lanciata sul blog caramammaecaropapa.it.
Un “progetto sulla famiglia”, lo chiama così la sua creatrice Alessia De
Montis
. È un invito a scrivere una lettera, l’ultima, ai propri genitori,
magari per salutarli, per fare il punto, per ricordare che l’albero parte dalle
radici e che non è soltanto una chioma al vento tesa verso i bagliori
artificiali di un iperuranio ormai stracolmo di icone pop, motivetti e
cinemini, sempre più povero di quei valori, quelle utopie e quegli ideali di
cui erano saturi i nostri vecchi. Roba da millennio scorso.
Pare che le
lettere siano già tantissime, rese “profonde e riflessive” dall’anonimato,
protetto dall’autrice e dal blog. Costituiranno la materia per un’opera site
specific. Il 10 febbraio, presso mc2gallery a Milano, la prima tavola rotonda
con tanto di psicoterapeuta che parlerà di “costellazioni familiari”. E questa
volta, si spera, non solo per cercare di chiarire perché la mamma di Cogne ha
ucciso il figlioletto o se Michele di Avetrana copre la figlia che lo plagia.
Anche Maria de Filippi, regina della terapia di gruppo televisiva, è pregata di
astenersi… (nicola davide angerame)

link correlati
www.caramammaecaropapa.it

[exibart]

3 Commenti

  1. è grazie a progetti come questo che gli italiani sono presi per il culo in tutta europa, bravi . fa anche molto festino di sinistra con saviano e gad lerner che dal suo pulpito di toporana vissuto si improvvisa paladino dei valori . e in ogni caso chi si riduce a scrivere una lettera ai genitori è perchè ha un rapporto estremamente freddo e impersonale con loro, da sempre . quindi non occorre universalizzare in questo modo patetico secondo me .

  2. Ma questa è arte? O terapia di gruppo…??? Non si capisce la selezione di queste speed news, che più che speed mi sembrano friend’s news…notizie degli amici.

  3. Assolutamente sublime come concezione, prima, come idea, nel frattempo, e come opera d’arte contemporanea, quando sarà installata. Piena di riferimenti esoterici ed alchemici per i dotti e gli iniziati, iniziativa inconsueta per i visitatori meno preparati. Consente anche di (ri)prendere mano al saper scrivere una lettera e, per di più, ai genitori, specchio di una società in dissoluzione completa e divisa anche negli affetti più profondi. Geniale, ma profonda l’idea del sale.
    COMPLIMENTI, ALESSIA!

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