06 febbraio 2011

Da AAF Milano: le palle sono superate, questa è una fiera col pistolino

 

di

79043

L’ambiente è
sobrio, la musica discreta. È una delle rare occasioni italiane in cui visitare
una fiera d’arte (per un venti-trentenne) non significa incontrare una marea di
potenziali nonni o prozii. Tutto ciò potrebbe apparire allarmante, nel nostro
paese. E invece largo finalmente anche a fratelli, cugini, compagni di scuola. La Affordable Art Fair
lascia uscire dai suoi spazi un po’ angusti anche acquirenti soddisfatti di aver
sì alleggerito il portafogli, ma non troppo.

Apprezzabile la volontà di esporre alcuni Young Talents direttamente
dall’Accademia di Brera, in cui ci s’imbatte però quasi per caso, nei pressi
del ristorante, in un’area un po’ terra di nessuno che sembra la calvizie di
una capoccia. Ah sì, i giovanissimi, arriverà anche il loro momento.
Le gallerie straniere, per la verità, non sono molte. Una fettina di Spagna,
una fettina di Regno Unito, peu de Paris, briciole newyorchesi. Ma la stessa
Italia è un nord Italia, per la maggiore. Dai bambolotti in riabilitazione di
Antonio Cugnetto (per Angel Art Gallery, Milano) ai volti offuscati, eppure
espressivi, di Francesco Manenti (galleria Lo Sguardo dell’Atro, Modena); fino
alle stampe che riprendono Tom Waits e Peter Gabriel in pose da supereroi (Art
for Interior, Milano), i toni ci sono davvero tutti.
Ma la frase del giorno si capta al D2, dove posa lo stand di Alquindici Arte
Contemporanea (Piacenza), quando qualcuno indica un dettaglio di Utopia Urbana
di Gloc e domanda, con reale interesse: “Senti, ma quello lì è un pistolino?”. Attenti,
le opere vi osservano anche dai passaggi semibui. (lucia grassiccia)

[exibart]

 

2 Commenti

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui