02 maggio 2011

RSQ-Rassegna Stampa Quotidiana: Vittorio Sgarbi stop alla Biennale; L’arte a sostegno di Pisapia; Severini a Parigi; Ombrelli colorati ad Assisi…

 

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E’ finita prima ancora di iniziare l’avventura di Vittorio Sgarbi alla Biennale di Venezia. Su le pagine de Il Sole 24 Ore, il critico ferrarese conferma di avere presentato le dimissioni dall’incarico di curatore del Padiglione Italia. Una questione di tempi, strettissimi (l’allestimento partirà il 15 maggio), e di spazi, ridottissimi (solo 200 per un totale di 700 artisti da accogliere).

Amministrative a Milano per Il Fatto. L’arte scende in campo a sostegno della campagna elettorale di Giuliano Pisapia che contende alla sindachessa Moratti la guida della capoluogo lombardo. 27 artisti, tra i più importanti in Italia, hanno donato le loro opere per un’asta realizzata ad hoc al fine di infoltire le casse dell’avvocato penalista e limitare il divario dei mezzi economici a disposizione della contendente.

Su la Repubblica, Il Musée de l’Orangerie di Parigi celebra l’artista futurista e neoclassico Gino Severini. Una grande retrospettiva, nata dalla collaborazione tra Musée d’Orsay, Musée l’Orangerie di Parigi e il Mart di Rovereto (che a settembre 2011 ospiterà la stessa mostra), che indaga i periodi pittorici dell’artista originario di Cortona: dal dinamismo futurista al cubismo, dal “ritorno all’ordine” all’astrattismo geometrico del dopoguerra.

Land art sulle pagine de L’Unità. Inaugurata ad Assisi, città patrimonio dell’Unseco, l’installazione “Sotto l’ombrello” dell’artista Alexander Jakhnagiev. Più di 500 ombrelli coloratissimi, a circa 5 metri di altezza, sullo sfondo della basilica di San Francesco e della chiesa di Santa Chiara, sfilano sopra le teste dei passanti. (selezione a cura di rebecca vespa) 

2 Commenti

  1. Il padiglione di Sgarbi sadd’affare!

    E’ il vero specchio dell’italia, e dell’arte italiana di questo momento, anche del “migliore” sistema dell’arte contemporanea a cui qualcuno vuole ossessivamente fare riferimento. Quello che vedete come il “migliore” scimmiotta semplicemente la scena internazionale senza alcuno scarto. Ottima forma di “artigianato dell’arte contemporanea”: come rispettosa rielaborazione di un certo stereotipo internazionale di arte contemporanea. Cosa serve mostrare questo scimmiottamento??? Allora meglio sgarbi che denuncia una situazione che va ben oltre il piccolo ed autoreferenziale sistema dell’arte.
    Quel sistema “migliore” non ha saputo imporsi in questi ultimi 20 anni perchè troppo complessato, esterofilo e chiuso. Con gli occhi al solo sistema internazionale, quando questo stesso sistema è assente dal sistema internazionale che conta (cito Pier Luigi Sacco, non lo dico solo io). Ma guardiamo la scena milanese: esprime il massimo grado di provincialità, convinti che Milano sia una capitale europea quando è solo un paesone di provincia. Tutta l’italia è provinicia italiana. Dobbiamo stare di fronte a questo per poterne superare gli effetti negativi. Guardare in faccia la realtà! Questo è l’unico modo per evitare un altro Sgarbi fra due anni o anche solo fra 20 anni!

    Quindi ben venga questo padiglione brancaleone, dove l’arte è resa pretesto e accessorio decorativo. Questa sarà una grande seduta di psicanalisi per l’italia, esattamente come Fantozzi ha psicanalizzato un ‘intera generazione e ha eliminato quel genere di difetti.

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