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Fra gli scaffali delle librerie da due giorni è possibile trovare il nuovo libro di Luca Nannnipieri, che già dal titolo promette di far discutere: “Salvatore Settis – La bellezza ingabbiata dallo Stato”.
L’autore ripercorre la gestione italiana del patrimonio artistico e culturale degli ultimi cento anni, ritenendo eccessivamente chiusi e impauriti i comportamenti dello Stato e delle Soprintendenze verso i beni culturali. Una critica, quella di Nannipieri, che non guarda in faccia a nessuno, neanche Salvatore Settis – figura fondamentale di tutela del nostro panorama artistico – ma che, secondo l’autore, rappresenta un modo tutto novecentesco di concepire beni culturali e la bellezza dei nostri luoghi. Insomma una maniera di approcciare al patrimonio artistico un po’ troppo antico e volto più ad ingabbiare (come suggerisce il titolo) che a liberare e a lasciar libera quella che, a detta di Nannipieri, è la vera vittima del sistema artistico: la persona.
Una critica che cerca, guardando al passato, di migliorare il nostro presente.
L’autore ripercorre la gestione italiana del patrimonio artistico e culturale degli ultimi cento anni, ritenendo eccessivamente chiusi e impauriti i comportamenti dello Stato e delle Soprintendenze verso i beni culturali. Una critica, quella di Nannipieri, che non guarda in faccia a nessuno, neanche Salvatore Settis – figura fondamentale di tutela del nostro panorama artistico – ma che, secondo l’autore, rappresenta un modo tutto novecentesco di concepire beni culturali e la bellezza dei nostri luoghi. Insomma una maniera di approcciare al patrimonio artistico un po’ troppo antico e volto più ad ingabbiare (come suggerisce il titolo) che a liberare e a lasciar libera quella che, a detta di Nannipieri, è la vera vittima del sistema artistico: la persona.
Una critica che cerca, guardando al passato, di migliorare il nostro presente.
Salvatore Settis – La bellezza ingabbiata dallo Stato
di Luca Nannipieri
Edizioni ETS, 2011
8 euro
[exibart]
Nannipieri chi era costui?