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Il Corriere della Sera tra gli artisti apolidi a Palazzo Grassi in una mostra tra arte e nomadismo. Incontra uno dei protagonisti di Il mondo vi appartiene, il giapponese Takashi Murakami. Artista iper pop come il collega statunitense Jeff Koons, “mescola tradizioni per far incontrare identità diverse” e per sopravvivere si fa aiutare dall’arte del merchandising. Sulla vita in giappone dopo il terremoto e la fuga radiattiva? “Il sisma ha cambiato tutto, è tornata la voglia di vivere”. E su Venezia? “Mecca per l’arte contemporanea di tendenza”.
Anche La Stampa fa un giro a Palazzo Grassi. Una mostra convincente curata da Caroline Bourgeois ma… non va giù il titolo simil “slogan cinematografico”, troppo “d’acchiappo”, o piuttosto le didascalie troppo politically correct. Le opere selezionate? Alcune straviste, altre puramente decorative, altre dilettantistiche e kitsch, per una mostra farcita di buonismi e poco sensational.
E poi il Canal Grande, la più famosa via dell’acqua al mondo diventa contemporanea. La Biennale infatti esonda dai Giardini, dall’Arsenale e popola con padiglioni stranieri, mostre, eventi e feste i palazzi storici ai bordi del Canal Grande.
La top ten di Luca Beatrice del padiglione Italia su Il Giornale.
Il critico apre con il Ministro Galan, che avrebbe declinato l’invito alla inaugurazione del padiglione Italia di oggi commentando “qui ne va dell’immagine (già non proprio alle stelle) di un Paese”. E poi sulla Biennale sgarbiana “dove gli artisti sono più intelligenti di critici e curatori”, felici dell’invito a partecipare perchè “il lavoro parla da solo”, come afferma Michelangelo Pistoletto. (selezione a cura di rebecca vespa)
[exibart]