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“Immaginazione e memoria” sono i mezzi con cui il protagonista di Lo scafandro e la farfalla riscatta la propria vita. Parole che descrivono perfettamente anche la produzione artistica dell’ ideatore di questo film di straordinaria umanità con il quale vinse il premio alla regia al festival di Cannes 2007. Il regista texano-newyorkese Julian Shnabel, infatti, oltre ad essere conosciutissimo dai cinefili, è uno tra gli artisti più influenti del panorama contemporaneo. Le sue opere, i celebri plate paintings, sono di una travolgente, immediata potenza espressiva e sanno volare come “farfalle” tra tempo e spazio con rimandi letterari a Omero ed Eschilo, alla storia dell’ arte e a culture diverse. Un’antologica ripercorre la sua intera carriera dagli anni ’70, periodo in cui la pittura era data per spacciata, mentre l’intrepido Schnabel assorbiva come una spugna le importanti lezioni di Jackson Pollock, Cy Twombly, Picasso, Gaudì, El Greco e Tintoretto. Quaranta i dipinti esposti in una delle mostre più attese tra gli eventi collaterali della Biennale d’arte di Venezia, realizzati su teloni, tappeti, tela cerata e dei più svariati materiali: qualsiasi superficie piatta per Schnabel può innescare processi creativi. Tra le opere esposte, anche una grandiosa scultura in acciaio e vetroresina, Queequeg, alta più di quattro metri e realizzata tra il 2007 e il 2010. (a cura di gemma pranzitelli)
dal 4 giugno al 27 novembre 2011
Julian Schnabel. Permanently Becoming and the Architecture of seeing” (permanentemente divenire e l’architettura del vedere)
A cura di Norman Rosenthal
Museo Correr
Piazza San Marco, Venezia
Orari: tutti i giorni dalle 10:00 alle 19:00 (la biglietteria chiude alle 18:00)
info: email info@fmcvenezia.it ; telefono call center 848082000 (dall’Italia) da lunedì a sabato dalle ore 8:00 alle 18:30; chiuso nelle giornate festive.
[exibart]