04 giugno 2011

Vale tudo di Sgarbi contro griffe, sopraintendenze e artisti “ritrovati”

 

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Ieri la presentazione ufficiale hard core del padiglione Italia di Sgarbi.

All’entrata del bulimico padiglione, distesa sinuosamente su una delle gigantesche sedie multicolori in poliuretano realizzate da Gaetano Pesce, una Venere dell’utlimo millennio, la pornodiva tutta rigonfiamenti Vittoria Riso totalmente nuda, di fronte a lei un corrispettivo maschile, anche lui in veste adamitica.

Pornodive a parte, durante il suo intervento Sgarbi si è regolarmente imbestialito e ha puntato il dito contro le Fondazioni di moda che si fanno belle con l’arte, purché di moda, inserendola in logiche affaristiche. Il critico dalla sua faretra ha scoccato dardi avvelenati contro i Trussardi, i Fendi e i Prada ( a Ca’ Corner della Regina con la mostra sulla collezione della Fondazione di Miuccia Prada e Patrizio Bertelli) e non basta. Sgarbi se la prende con la sopraintendenza ai beni artistici, incarnata dalla Renata Coldello, contro i fumi dell’opera di Anish Kappor che sbuffano all’interno della navata della chiesa dell’isola di San Giorgio, e di fronte alle opere di Julian Schnabel posizionate nelle nicchie di Sansovino al Museo Corner, Sgarbi avrebbe gridato “è uno stupro” e ancora sul trasferimento delle opere del Tintoretto alla Biennale.

E poi gli artisti. Quelli che “no, io al padiglione Italia firmato Sgarbi, non paretciperò mai!” e che poi ritrattano. Non sono mancati i commenti del critico diretti agli artisti “ritrovati”: da Mimmo Jodice a Jannis Kounnellis a Enzo Cucchi, che sbarca oggi in Biennale con 40 opere in mostra a Palazzo Grimani.

[exibart]

4 Commenti

  1. Come sempre Sgarbi focalizza l’essenza del problema, senza, però, saper poi condurre la discussione in modo costruttivo. Che abbia ragione? Sarebbero le fatue-narcise della moda in grado di comprendere le sue argute disquisizioni? O sono troppo prese a specchiarsi in attesa della fatidica “sei la più bella del reame”…

  2. scagliarsi così contro Trussardi,Fendi, Prada,ecc. vuol dire non solo offendere,ma non capire nulla di arte conntemporanea.

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