05 giugno 2011

It’s a long long time, ma i visitatori non si arrendono: alla Biennale vogliono vedere Mike Nelson!…

 

di

Mike Nelson: I, IMPOSTOR (2011) Installation, British Pavilion; Venice Biennale 2011. Photo by Cristiano Corte

Ma cosa vuoi che siano due o tre ore di attesa! Siamo alla Biennale, mica alla fiera delle banalità! E dopo 3 giorni di polemiche, feste esclusive, stampa, vip, attenzioni mediatiche, mezzi di trasporto affollati, gli intrepidi visitatori, consapevoli della necessità di restare almeno una settimana in Laguna, lo sanno bene che c’è tanto da vedere, ma soprattutto che c’è “roba” di qualità! Infatti, nonostante le interminabili code, hanno sapientemente colto l’occasione di lasciarsi conquistare più che volentieri nel Padiglione Britannico dalla presenza di Mike Nelson (premio Paul Hamlyn 2001, autore dell’installazione Coral Reef per la Matt’s Gallery di Londra nel 2000, acquistata nel 2008 ed ora esposta alla Tate Britain di Londra). L’artista ha creato appositamente per Venezia un’installazione dal titolo I, Impostor, connessa alla progettazione di un’altra opera che Nelson realizzò otto anni fa per la Biennale di Instanbul. Cosa ha attirato come calamita gli incuriositi visitatori della Biennale? Nelson propone un viaggio che provoca sensazioni completamente diverse dal relax che si respira passeggiando nei Giardini. Il suo è uno spazio altro, costituito da stanze in disuso, dai soffitti bassi e porte chiuse, tra corridoi e passaggi stretti. All’interno, tavoli di lavoro abbandonati; sui muri, fotografie appese per essere sviluppate. Un’atmosfera che sembra meditativa e di riflessione su ciò che resta dopo una vita di lavoro o uno spazio di vita una volta che lo si abbandona. Come cantava Raf, cosa resterà?..anni come giorni volati via, brevi fotogrammi..chi la scatterà la fotografia.. (a cura di gemma pranzitelli)

 

[exibart]

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui