20 aprile 2012

Sarà una primavera “Friezzante” a New York? Ecco qualche dato sull’arrivo della fiera londinese nella Grande Mela

 

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Apertura tra un paio di settimane esatte, al Randall’s Island Park di Manhattan per la nuova, e prima, versione di Frieze a New York.
Oltre 170 gallerie, e vi diciamo subito chi saranno gli italiani tra gli stand: da Napoli Alfonso Artiaco, Raffaella Cortese e Massimo De Carlo, Kaufmann Repetto e Giò Marconi da Milano, l’immancabile Continua e Massimo Minini. Un parterre di tutto rispetto che comprende anche una serie di altre gallerie europee degne di nota, dalle parigine Chantal Crousel a Yvon Lambert fino a Gagosian, White Cube, Lisson (nella sola sede di Londra), Gisela Capitain -che detiene l’esclusiva per l’ormai milionario Martin Kippenberger- e la newyorkese Greene Naftali.
Tra gli eventi collaterali più interessanti, il Frieze Project 2012, programma di commissioni “site specific” quest’anno curate dalla direttrice della sezione arte dell’High Line Cecilia Alemani, che ha selezionato John Ahearn, Uri Aran, Latifa Echakhch, Joel Kyack, Rick Moody, Virginia Overton, Tim Rollins e KOS e Ulla von Brandenburg. John Ahearn presenterà una ricostruzione della sua mostra di sculture ‘South Bronx Hall of Fame’, presentata  alla Fashion Moda di Eins nel 1979; Uri Aran ricreerà una stanza esame immaginaria in cui gli attori giocheranno il ruolo di medici e pazienti. Gli incontri tra le parti saranno filmati e proiettati in diretta all’interno della fiera; Latifa Echakhch si misureà con la dimensione ambientale, in un prato sull’isola vi sarà l’installazione di centinaia di erbacce in posizione incongrua, mentre in un altro punto verde dell’isola Virginia Overton inserirà degli elementi specchianti tra la vegetazione, mentre Tim Rollins e I Kid Of Survivor realizzeranno all’aperto un laboratorio per bambini; Joel Kyack ricreerà l’installazione di una fiera di paese mentre lo scrittore Rick Moody si cimenterà nella stesura di un racconto breve mentre Ulla von Brandenburg progetterà un teatro all’aperto nello stile di una tenda circense. Insomma, chissà che la tarda primavera della Grande Mela non sia più frizzante rispetto alla prima settimana dello scorso marzo, dove Armory, Biennale del Whitney, Pulse, Scope e Volta sono apparsi visibilmente “appannati”.

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