11 aprile 2013

Blitz della Finanza da Furini, a “verificare” l’azione di Pietroiusti all’opening della mostra “Arte: Affari, lavoro o perditempo”

 

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Guardia di Finanza all'opening di Furini, a verificare la performance di Cesare Pietroiusti

L’arte disturba, e parecchio. Questo è, in fondo, il messaggio che passa dopo il blitz delle Fiamme Gialle di ieri sera da Furini Arte Contemporanea, a Roma, in occasione dell’opening della collettiva curata dall’artista Nemanja Cvijanovic “Arte: Affari, lavoro o perditempo”. 
In galleria era presente Cesare Pietroiusti, con l’azione Dai all’artista una tua banconota. Egli la trasformerà con acido solforico e te la restituirà, corredata di un certificato.
Come molti degli interventi dell’artista, il pubblico è coinvolto anche in questo caso in un’operazione di scambio: Pietroiusti si impegna in un procedimento di scolorimento di banconote da 50 euro che lo spettatore offre, per ottenere in cambio le stesse trasformate in opere d’arte, accompagnate dal certificato corrispettivo. Tutto in regola per chi di arte vive e si occupa. Qualcosa invece, ieri sera, è andato storto: un uomo presente all’opening ha chiesto l’intervento della GdF, accusando l’artista di distruggere qualcosa che appartiene allo Stato. Le polemiche sollevate dagli altri presenti e dai partecipanti all’azione non sono bastate a sedare gli animi, nonostante le rassicurazioni dello stesso Pietroiusti: le banconote “intervenute” non vengono distrutte o private di nessuna parte e non perdono il loro valore monetario iniziale se alterate, e le banche sono tenute a sostituire una banconota rovinata con una in buono stato, purché questa non sia mutilata di nessuna parte.
Le Fiamme Gialle, sopraggiunte in galleria dopo la chiamata del contestatore, non hanno potuto opporsi alla realizzazione della performance, che tra l’altro ha ricevuto l’apprezzamento di tutti i presenti. 
«Un nuovo episodio di assurdo accanimento verso un significativo momento espressivo di un grande artista internazionale e un interessante spunto di riflessione in accordo al tema della mostra che cerca di puntualizzare la posizione sociale dell’arte» ha dichiarato la galleria poco fa. Che di certo, con questa “improvvisata”, ha trasformato un “comune” opening romano in un vero e proprio “evento”. Ora, possiamo starne certi, si griderà all’azione programmata, e a scopo pubblicitario.

3 Commenti

  1. aahahah ma non esiste il reato di vilipendio alla moneta! certo in un mondo che considera i soldi come una divinità si profila il reato (che esiste) di vilipendio alla religione. che tristezza

  2. L’art. 454 c.p. in relazione all’alterazione delle monete, fa esplicito riferimento all’art. 453, che tratta di “Falsificazione di monete, spendita e introduzione nello Stato, previo concerto, di monete falsificate”; niente a che fare con lo sbiancamento, quindi.

    “Chiunque altera monete DELLA QUALITA’ INDICATA NELL’ARTICOLO PRECEDENTE, scemandone in qualsiasi modo il valore, ovvero, rispetto alle monete in tal modo alterate, commette alcuno dei fatti indicati nei n. 3 e 4 del detto articolo, è punito con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa da euro 103 a euro 516”

    l vero, reale problema è che nel XXI secolo, ancora si chiamino le forze dell’ordine per reprimere innocue manifestazioni artistiche. E stavolta non si era nemmeno spogliato nessuno…..

    Detto ciò, a me Pietroiusti sta molto simpatico, ma francamente non so quanto si possa parlare di “significativo momento espressivo” (mò, detto tra noi). Forse “espressivo” si, ma “significativo”…

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