03 novembre 2015

Com’è bella l’Edicola Radetzky. A Milano il Progetto Città Ideale ripensa un luogo storico della città, con l’arte contemporanea.

 

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Ha preso il via Edicola Radetzky, la nuova iniziativa di Progetto Città Ideale che prevede il recupero di una piccola struttura storica sulla Nuova Darsena ad opera di un gruppo di artisti con la direzione artistica di Andrea Lacarpia, critico, curatore e ideatore del no profit Dimora Artica, per riportala in vita come luogo espositivo alla ricerca di un nuovo rapporto tra cittadini e arte contemporanea.
Ne abbiamo parlato con lo stesso Lacarpia e Mirko Canesi, artista parte di Progetto Città Ideale, una realtà inclusiva e aperta a collaborazioni, nata a Milano nel 2014 da un’idea di Canesi, Fiorella Fontana e Stefano Serusi.
Che cos’è il progetto “Edicola Radetzky” e come è nato?
«Edicola Radetzky è un progetto finalizzato al recupero di un chiosco in stile liberty abbandonato da diversi anni, situato in riva alla Darsena a Milano, su Viale Gorizia, rigenerato come spazio espositivo per l’arte contemporanea. Nonostante i diversi usi che ne sono stati fatti dall’inizio del Novecento ad oggi, questo luogo è da sempre conosciuto come Edicola Radetzky, nome che abbiamo deciso di mantenere. La struttura è caratterizzata dalle facciate vetrate e dall’ampio tetto a pagoda che termina con una guglia decorata. L’edicola è stata assegnata a Progetto Città Ideale dal Consiglio di Zona 6 del Comune di Milano, tramite bando pubblico, per farne un nuovo centro culturale per il quartiere e la città. A metà tra spazio espositivo e arte pubblica, la riattivazione dell’Edicola Radetzky sviluppa gli intenti di Progetto Città Ideale, laboratorio di idee finalizzato all’affermazione dell’arte contemporanea nella realtà urbana e alla ridefinizione del ruolo sociale dell’artista. Da qualche giorno abbiamo impostato il restauro della struttura come un progetto sperimentale dalla durata di tre mesi, una sorta di residenza durante la quale gli artisti partecipano attivamente ai lavori, coordinati da un tecnico specializzato, e contemporaneamente progettano e realizzano oggetti e scenografie che vanno a caratterizzare l’area come un cantiere alternativo nel quale far convergere realtà e utopia. Questa fase risulta particolarmente interessante anche dal punto di vista relazionale. Già durante la prima giornata di restauro abbiamo avuto modo di conversare con molti cittadini, soprattutto abitanti del quartiere, che si sono mostrati entusiasti per l’iniziativa».
Come si strutturerà nel tempo questo progetto? Come saranno coinvolti gli artisti? 
«Cantieri Radetzky, nome con il quale abbiamo chiamato la fase tra restauro e  contenitore culturale, si sviluppa nel pomeriggio di ogni fine settimana, fino al primo febbraio. Durante questi primi tre mesi l’Edicola ospiterà anche delle brevi preview pensate appositamente. In primavera partiremo con la programmazione mensile, prevalentemente mostre personali ma anche progetti collettivi, con opere site-specific sempre visibili attraverso i vetri con un sistema di illuminazione attivo 24 ore su 24. Le mostre saranno coordinate dalla direzione artistica di Lacarpia e Progetto Città Ideale, affiancati da ulteriori collaborazioni di artisti e curatori come già sperimentato durante la programmazione tra luglio e settembre alla Fabbrica del Vapore».
Quale è il significato di questo progetto in una città come Milano, nella zona della Nuova Darsena? 
«Come nei precedenti progetti di Città Ideale, l’approccio è quello di apertura alla condivisione di temi importanti, in luoghi che appartengono a tutti. La storia della città deve essere ricucita con quella della cultura che vi si produce nel presente, una cultura da metabolizzare e soprattutto da raccontare con la giusta cura. La riapertura della Darsena si è rivelata una riconquista del quartiere da parte della componente più genuinamente popolare della città, e Edicola Radetzky apre un dialogo tra di essa e l’arte contemporanea». (Silvia Conta)
InfoEdicola Radetzky, Viale Gorizia (Nuova Darsena), Milano

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