06 settembre 2014

Morandi e il genius loci

 
Grizzana è il paese dove l’artista ha passato molto tempo e dove ha anche molto lavorato. Un luogo elettivo a partire dal paesaggio, i colori e la luce che tornano in tante sue opere. Ora il borgo emiliano ricorda Morandi, tuttora una delle figure più enigmatiche del Novecento. Con omaggi in forma di mostre fatti da altri artisti, affermati e giovani. Ma anche con un trekking per scoprire davvero il paesaggio morandiano

di

Giorgio Morandi

A Grizzana Morandi, una vera e propria “isola morandiana” consente di raccogliere e studiare la poderosa eredità lasciata dall’artista a cinquant’anni dalla sua scomparsa. 
In occasione del cinquantenario dalla scomparsa del grande artista Giorgio Morandi (Bologna, 20 luglio 1890 – 18 giugno 1964), sembra che il suo spirito di ricerca, contemplazione e creatività si sia rifugiato nel territorio a lui caro di Grizzana Morandi, il piccolo comune della provincia bolognese in cui il pittore ha soggiornato per decenni nei mesi estivi. E singolarmente, il nodo che lega il paese all’artista non passa tanto attraverso le sue opere, che oggi più che mai appaiono complesse da comprendere in maniera autentica, ma attorno al paesaggio, ai colori, alla luce e alle suggestioni da cui l’artista ha tratto gran parte della sua ispirazione e che sono incredibilmente vivi ancora oggi. 
L’idea di costruire una vera e propria «isola morandiana» nasce dall’incontro dell’illuminato sindaco di Grizzana Graziella Leoni con la storica dell’arte e curatrice Eleonora Frattarolo che hanno dato vita all’evento Grizzana ricorda Morandi con mostre, dibattiti e proiezioni che sono durate buona parte dell’estate e che continuano fino al 30 ottobre 2014, con allestimenti, grafica e comunicazione dello Studio Trasguardo di Bologna. 
Luciano Leonotti, Casa Morandi, courtesy Studio Trasguardo

Una storia che però nasce da lontano, come Frattarolo stessa ha ricordato il giorno dell’inaugurazione, e racconta di un Comune particolarmente sensibile e attento a questo immenso patrimonio artistico e culturale, oltre che naturalistico, tanto da custodire con maniacale cura la Casa di Morandi ma anche di acquistare e ristrutturare in maniera pregevole i Fienili del Campiaro, tanto amati dal pittore. Proprio questi luoghi e lo scenario che li circonda, ospitano una serie di mostre immaginate come un omaggio ma soprattutto come un dialogo con l’eredità morandiana ancora intatta e per certi versi difficile da maneggiare con consapevolezza. 
Omar Galliani. Sui miei passi, opera esposta in Casa Morandi, foto di Luciano Leonotti, courtesy Studio Trasguardo

Dopo le esposizioni degli anni precedenti, Il Paesaggio Necessario (2012) e Un’Etica per la Natura (2013), quest’anno la proposta artistica risulta triplicata. Galliani incontra Morandi sancisce l’incontro tra l’artista Omar Galliani (Montecchio Emilia (BO) 1954) e i luoghi morandiani. Due grandi opere, l’inedita Sui tuoi passi (1986) e Un iris per Giorgio (2014), silenziosamente ospitate nella Casa Morandi, rappresentano un vero e proprio tributo dell’artista al grande maestro, in un luogo aperto per la prima volta anche come sede espositiva. I Sedici paesaggi per Giorgio, in mostra in uno dei Fienili, si articolano invece in una narrazione a carboncino ricca di visioni, simboli e memorie immaginarie suggellate dalla presenza di fedi nuziali, come in un patto non solo spirituale ma fin”troppo umano” e in «uno scenario in cui passato e presente si fondono e si manifestano attraverso lo slancio dell’osare, con una combustione oscura nutrita del brillio minerale del carbonio di grafite», come esplicita la Frattarolo nella sua analisi critica dell’intervento. Legato a doppio laccio con la memoria e l’energia vitale della produzione morandiana, è il progetto fotografico Casa Morandi di Luciano Leonotti (vive e lavora a Bologna), osservatore acuto capace di catturare l’estetica e l’etica profonda dello spazio e degli oggetti che hanno arricchito la vita di un artista più dei viaggi o forse persino delle compagnie, come amici silenziosi e pazienti, capaci di farsi modellare per ore nell’attesa della migliore luce mai riflessa ma sempre assorbita. Una lezione magistralmente colta da Leonotti che ha prodotto un lavoro fortemente evocativo ed importante per conservare ma soprattutto per raccontare cosa è stata Grizzana per Giorgio Morandi, come artista e come uomo. 
Omar Galliani. Paesaggio per Giorgio, courtesy Studio Trasguardo

In mostra anche il ritratto di Maria Teresa Morandi realizzato dal fotografo nel 1985, che apre l’esposizione e spiega di un legame ben più profondo delle circostanze attuali ma di un’idea e di una passione coltivata negli anni e finalmente visibile al pubblico. Historia naturalis è invece la rassegna ospitata nel FienileLab, spazio espositivo dedicato ai giovani artisti che, a partire dall’eredità preziosa di Morandi, si relazionano con la ricerca artistica contemporanea. La selezione è a cura di Eleonora Frattarolo e comprende: Eldi Veizaj (Fier (Albania) 1984; vive e lavora a Bologna), Nicola Montalbini (Ravenna 1986), Jessica Fierro (Dolo (VE) 1992; vive e lavora a Rosolina (BO); Francesca Bertazzoni (Bologna 1977) con opere che rappresentano momenti di ricerca sul tema della natura, come luogo fisico e mentale, dell’uomo o dell’animale. «Differenti declinazioni espressive» che, come spiega la curatrice, danno «forma ad un sentire di sorprendente complessità. Il fantastico verosimile di Bertazzoni; i vibratili psichismi ottici di Ferro; gli atlanti favolosi dei bestiari di Montalbini; le cartografie di anatomia simbolica di Veizaj, costruiscono mondi di sguardi su Uomo e Natura, su Uomo e Paesaggio». 
Historia Naturalis, Eldi Vejzai. Courtesy of the artist

Un modo per avvicinare Morandi alle nuove generazioni, cercando di accendere sull’opera dell’artista la luce giusta per riuscire a comprenderla. 
Ma non basta: a proposito di paesaggio, domani, 7 settembre, Bologna Musei organizza una giornata di trekking attraverso l’Appennino intorno Grizzana Morandi. Accompagnati da una guida del CAI, si va alla scoperta dei luoghi più amati dal pittore, che una guida del Museo Morandi metterà poi in relazione con il suo lavoro. Tutto gratuito e tutto nelle mani del tempo: in caso pioggia non se ne fa nulla. 

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