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Il 28 novembre si è tenuto all’Auditorium del Mart di Rovereto un convegno internazionale dedicato al rapporto tra arte e creatività per uno sviluppo delle risorse locali. Un convegno più importante che interessante, che nonostante i tanti esempi di felici situazioni in varie parti del globo, dalla Scozia al Giappone, ha finito per ridursi in una scontata (seppur giusta) lamentela per la totale mancanza di finanziamenti pubblici alla ricerca e di investimenti nel settore arte e cultura, forse l’unico a non subire ancora la spietata concorrenza asiatica. E così, in un convegno dedicato alla creatività, l’unica nota di questa rara qualità è stata data dalla performance dell’artista-sociologa Anna Scalfi, presentata nel programma come relatrice di un intervento titolato Aesthetics, trading of time and creativity. La platea si è trovata d’improvviso catapultata in una sala borsa, dove un banditore americano dalle indubbie qualità presentava dei lotti di creatività artistica e scientifica a mo’ di futures e un gruppo di traders vestiti con un’improbabile divisa raccoglievano animosamente la offerte raccolte tra il pubblico, giunte fino a 50 euro. Visti i tagli alla cultura e alla ricerca, tutto fa brodo… (duccio dogheria)
[exibart]
ottima performance. brava Anna