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Era pronosticato – magari sottovoce – un po’ da tutti, anche se la shortlist poche volte ha offerto un ottimo livello qualitativo come quello di questo 2007. Alla fine però ha prevalso lui, il quarantottenne Mark Wallinger, che sì è aggiudicato un’edizione del Turner Prize che per la prima volta nei suoi 23 anni di storia abbandonava Londra per “tirare la volata” a Liverpool Capitale europea della Cultura. A consegnare l’alloro, e le 25mila sterline di premio, nella branche distaccata della Tate c’era l’attore e regista Dennis Hopper. L’artista, che ha convinto la giuria con State Britain, una replica della protesta pacifista di Brian Haw del 2001, in Parliament Square, per la mostra ha invece optato di presentare il noto video che lo vede vestito da orso vagare per una deserta National Gallery di Berlino. La giuria era presieduta da Christoph Grunenberg – direttore della Tate Liverpool -, e composta da Thelma Golden, direttore e chief curator allo Studio Museum di Harlem, Fiona Bradley, direttore della Fruit Market Gallery di Edinburgo, dallo scrittore e critico Michael Bracewell e dalla giornalista Miranda Sawyer. Wallinger si è imposto sugli altri tre finalisti, Zarina Bhimji, Mike Nelson e Nathan Coley.
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