13 marzo 2008

Un secolo di Biennale. A Verona dipinti, vetri e fotografie ripercorrono la rassegna veneziana

 

di

Cagnaccio di San Pietro – L’Alzana, 1926Una storia ricca di avvenimenti artistici, polemiche culturali, mutamenti politici e perfino scandali clamorosi. A partire dalla fondazione, avvenuta nel 1895, fino alla contestazione del 1968, il rinnovo statutario del 1973, agli eventi dei nostri giorni. È la storia della Biennale di Venezia, ora approfondita da una grande mostra al Palazzo della Ragione di Verona, grazie a dipinti, vetri e fotografie provenienti dalla Collezione della Fondazione di Venezia. Una cinquantina di dipinti, tra i quali spiccano opere di Boccioni e i Ciardi, De Pisis e Carena, Casorati e Depero, Cagnaccio di San Pietro e Marussig, Vedova e Santomaso, Pizzinato, Tancredi e Plessi. Ma anche una trentina di vetri di Murano, acquisiti nello storico padiglione Venezia, tra i quali – oltre quelli di maestri vetrai leggendari – appaiono i nomi di prestigiosi artisti e designers quali Tapio Wirkkala, Carlo Scarpa e Paolo Venini. La rassegna – promossa dal Comune di Verona, la Fondazione di Venezia, la Fondazione Cariverona e la Fondazione Domus – è introdotta da una selezione di riproduzioni fotografiche dei maggiori protagonisti dell’arte del XX secolo, spesso ritratti al lavoro durante l’allestimento del loro spazio espositivo alla Biennale, scelte dall’archivio del fotografo Graziano Arici e dall’archivio De Maria della Fondazione di Venezia.






Dal 15 marzo al 29 giugno 2008
Piazza dei Signori – Verona
Info: 199199111 –
servizi@civita.it
Web: www.fondazionedivenezia.org

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2 Commenti

  1. AGGIUNGO OGGi 21 marzo 2008 – “Un secolo di Biennale. A Verona dipinti, vetri e fotografie ripercorrono la rassegna veneziana”…Ma perché sempre i “menù artistici” delle preferenze “personali”? E mai, “MAI” le preferenze del pubblico (o della massa…), delle scuole, delle varie istituzioni artistiche private e dello stato, come le AA.AA.BB.BB.AA…insomma di tanti veri interessati?. Operazioni così, come fanno a giustificare l’assenza, per esempio della “poesia visisva”, dei “mass-media e videotape” opere storiche delle arti contemporanee, dell’avanguardia e dell’arte sperimentale, e dei Nuveau Realiste (di Pierre Restany e Guido Le Noci, con Klein. Cesar, Arman, Rotella…), degli altri movimenti susseguitesi, specialmente con artisti della 2^ e 3^ generazione, ma il curatore sa che esiste tanto materiale di qualità presso l’ASAC della Biennale di Venezia? Perchè non si valorizzare anche il lavoro di tanti anni fatto dal dott. Vladimiro Dorigo fondatore ideatore dell’ASAC? Vogliamo recuperare il tempo perduto? Credo che il “territorio” vada meglio esplorato e valorizzato. Desidero ricordare con piacere e rispetto, anche, il valido lavoro di Vladimiro Dorigo, valido studioso onesto e di rango, ingiustamente trascurato, purtroppo proprio dalla Biennale Di Venezia, sino ad oggi.
    Vittorio Del Piano – (21 marzo 2008) – delpiano.artepura@ibero.it

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