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Lo si era capito subito che tra la giunta leghista di Verona (insediata nel 2007) ed il direttore della Galleria d’arte Moderna Palazzo Forti Giorgio Cortenova i rapporti fossero particolarmente tesi. La prima occasione di scontro è stata la scelta dell’amministrazione di affidare a Marco Goldin l’organizzazione di mostre evento nel quadriennio 2008-2011, con l’effetto non trascurabile di monopolizzare i fondi che l’amministrazione riserva alle attività espositive. È poi seguito con l’intenzione del comune scaligero di mettere all’asta degli importanti immobili pubblici tra i cui proprio Palazzo Forti, sede storica della Galleria nonché edificio vincolato da un lascito testamentario che ne imporrebbe la destinazione d’uso a scopo espositivo pubblico. Alla presentazione alla stampa dell’antologica dedicata a Roberto Barni, curata proprio da Cortenova, il critico ha presentato la mostra come sua ultima collaborazione con l’istituzione cittadina precisando di aver rassegnato le dimissioni dall’incarico. E così, in due mesi, Verona perde non solo l’occasione della goldiniana Capolavori del Louvre, annullata dai francesi per motivi di ordine tecnico, ma anche la direzione della galleria cittadina, che recentemente era entrata a far parte dell’Amaci. (d. c.)
[exibart]
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